Alla WWDC 2019, Apple ha presentato una nuova opzione di accesso con Apple, Apple Sign In, offrendo un’alternativa incentrata sulla privacy a Google, Facebook e Twitter. Questo il commento di Mark Risher.
Apple non raccoglie dati e fornisce pochi dati alle app e ai siti Web che verranno utilizzati sfruttando tale funzione e offre persino un’opzione per mantenere la propria posta elettronica al sicuro. In un’intervista con The Verge, il responsabile della gestione dei prodotti di Google, Mark Risher, che supervisiona lo strumento di accesso sicuro di Google, ha condiviso le sue opinioni sulla nuova funzionalità di Apple.
Risher afferma che lo stesso strumento di Google non immagazzina tanti dati come è stato invece affermato da Apple e non viene utilizzato per la pubblicità o il re-targeting.
Apple ha fatto un sacco di insinuazioni attorno al rilascio di Apple Sign In, che suggerivano che solo la nuova funzione di Apple fosse sicura, mentre tutto il resto corrotto, e ovviamente ciò non mi è piaciuto.
Risher ha anche suggerito che la funzionalità di Apple è più invasiva perché registrerà le e-mail ricevute dalle aziende quando viene utilizzata la funzione di oscuramento della posta elettronica.
Risher ha poi continuato spiegando che l’insinuazione di Apple secondo cui lo strumento di Google è meno incentrato sulla privacy è stato alquanto fastidioso, perché Google sta cercando di “mantenere la privacy a un livello elevato“.
Nonostante tutto, però, Risher ha detto che crede che questa tecnologia sarà sicuramente un “bene per Internet” e renderà le persone molto, molto più sicure.