Apple risponde alla Corte Suprema: “App Store non è un monopolio”

Dopo la decisione della Corte Suprema che ha dato l’autorizzazione a procedere alla causa antitrust contro Apple e il presunto monopolio dell’App Store, non si è fatta attendere la risposta dell’azienda.

Nella sua risposta alla Corte Suprema, Apple si dice convinta che riuscirà a vincere in tribunale perché l’App Store non ha creato alcun tipo di monopolio.

In sostanza, la Corte Suprema ha dovuto decidere se un utente privato può o non può citare in giudizio per antitrust chiunque fornisca un prodotto, anche se i prezzi sono decisi da terzi (in questo caso, gli sviluppatori).

Nella sua difesa, Apple aveva affermato che gli utenti iOS tecnicamente non sono clienti diretti in quanto acquistano app dagli sviluppatori, mentre sono gli sviluppatori gli effettivi clienti Apple su App Store. Secondo una precedente dottrina legale nota come Illinois Brick, gli “acquirenti indiretti” di un prodotto non hanno la possibilità di presentare istanze antitrust. La Corte Suprema ha stabilito che questa logica non si applica nel caso Apple e che la causa potrà andare avanti con le denunce degli utenti privati.

In una dichiarazione rilasciata alla CNBC, Apple afferma che l’App Store è la piattaforma più sicura per i clienti e gli sviluppatori e che in nessun modo può essere considerato un monopolio. L’azienda fa anche notare che sono gli sviluppatori a scegliere i prezzi e che la maggior parte delle app è gratuita, per cui Apple non ottiene un solo dollaro da questi titoli:

La decisione della Corte Suprema significa che i querelanti possono procedere con la loro causa presso la corte distrettuale. Siamo certi che vinceremo quando verranno presentati i fatti e siamo convinti che l’App Store non è un monopolio da nessun punto di vista.

Siamo orgogliosi di aver creato la piattaforma più sicura e affidabile per i clienti e di aver realizzato una grande opportunità di business per gli sviluppatori di tutto il mondo. Gli sviluppatori stabiliscono il prezzo che vogliono addebitare per le loro app e Apple non ha alcun ruolo in questa decisione. La maggior parte delle app su App Store è gratuita e Apple non ottiene nulla da questi titoli. L’unica istanza in cui Apple condivide le entrate è se lo sviluppatore sceglie di vendere servizi digitali su App Store.

Gli sviluppatori hanno un certo numero di piattaforme tra cui scegliere per distribuire i loro software, dagli altri negozi di app alle Smart TV, passando per le console da gioco, e lavoriamo ogni giorno per assicurarci che il nostro store sia il migliore, il più sicuro e il più competitivo del mondo.

Va comunque ricordato che l’attuale sentenza della Corte Suprema si basa esclusivamente sul merito della causa, non sull’argomento. Siamo ancora lontani da una decisione definitiva, che potrebbe arrivare solo nel 2020.

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