Apple voleva distruggere finanziariamente Qualcomm

Nelle ultime ore sono state condivise le slide che i legali di Qualcomm avrebbero usato per l’apertura del processo contro Apple, prima che le due aziende si accordassero per porre fine ad ogni causa e avviare una nuova collaborazione.

Dalle slide del team legale Qualcomm emerge che Apple voleva inizialmente ridurre le royalty per le licenze di brevetto Qualcomm, salvo poi decidere di citare in giudizio l’azienda nel gennaio del 2017.

La strategia dell’azienda di Cupertino era quella di danneggiare finanziariamente Qualcomm e mettere a rischio il suo modello basato sulle licenze dei brevetti.

La presentazione è preceduta da una dichiarazione di un contratto, intitolata “Apple Breached BCPA Section 4“, dal quale emerge che Apple “non intraprenderà consapevolmente (o continuerà a intraprendere) alcuna azione contro o farà alcuna richiesta a Qualcomm che previene, limita o richiede e scoraggia tale Licenziatario Qualcomm dal quale acquista i componenti per Dispositivi Apple dal rispettare pienamente i termini del Contratto di licenza QC del Licenziatario Qualcomm. ”

Un documento dell’agosto 2017 mostra come Foxconn ammettesse che il suo contratto di licenza con Qualcomm era valido. Questa slide è seguita da prove che dimostrano che Apple apparentemente richiedeva ai propri partner commerciali di smettere di pagare le royalty a Qualcomm. In pratica, i partner Apple erano spinti a fare e dire ciò che Apple richiedeva e voleva.

Altri documenti  includono la famigerata pagina “Obiettivo: riduzione di Net Royalty Apple a Qualcomm“, con quelli che erano i piani di Apple per danneggiare economicamente Qualcomm. Dalle slide emege che Apple sapeva che il suo piano era una “intromissione molto violenta“, che tra l’altro rischiava di rivelarsi un boomerang nel caso di sconfitta in tribunale, visto che l’azienda di Cupertino si sarebbe ritrovata a dover pagare molto di più rispetto a quanto previsto inizialmente dai contratti.

Nelle slide viene citato anche il tempismo con cui Apple ha citato in giudizio Qualcomm, poichè l’accusa è stata formalizzata solo dopo che Apple è passata a Intel per la fornitura dei chip modem da utilizzare su iPhone, così da poter esercitare anche una “pressione commerciale” sulla stessa Qualcomm.

Non mancano nemmeno le slide in cui Apple si complimenta con Qualcomm per le tecnolgoie che offre e per la sua forte posizione nel settore dei modem: “Qualcomm detiene una posizione più forte di Nokia e Intel, controlla aree chiave e i suoi brevetti hanno ottenuto punteggi più alti rispetto agli altri licenzianti. Qualcomm è senza dubbio il proprietario più forte di brevetti essenziali e rilevanti per gli standard wireless”. 

Tutti questi documenti hanno ora poca valenza, visto che le due aziende si sono accordate per una cifra vicina ai 6 miliardi di dollari che Apple ha pagato a Qualcomm (più 9 dollari per ogni iPhone venduto). In futuro, sarà proprio Qualcomm a fornire i chip modem per gli iPhone.

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