Oltre a Tim Cook, anche un altro importante dirigente Apple come Eddy Cue testimonierà al processo che vede come protagonisti l’azienda di Cupertino e Qualcomm.
La richiesta di chiamare Cue sul banco dei testimoni era stata avanzata da Qualcomm, con Apple che aveva cercato senza successo di evitare tale deposizione. I legali di Cupertino avevano sostenuto che Cue non aveva nulla a che fare con il caso, poiché il suo ruolo si limita soltanto a supervisionare i servizi dell’azienda. Tuttavia, Qualcomm ha dimostrato che Cue ha avuto un ruolo determinante nelle negoziazioni sulle revenue che Apple doveva pagare alla stessa Qualcomm per il primo iPhone lanciato nel 2007.
Ricordiamo che Qualcomm e Apple sono da mesi protagoniste di una dura battaglia legale. Tutto è iniziato con una denuncia da parte di Apple, nella quale si affermava che Qualcomm aveva richiesto pagamenti per royalties di brevetti di cui non deteneva alcun diritto, arrivando a chiedere fino ad 1 miliardo di dollari per assicurare le forniture dei processori baseband degli iPhone. In totale, Qualcomm avrebbe “estorto” ad Apple 1 miliardo di dollari, che ora l’azienda richiede nella querela presentata nei mesi scorsi. Apple accusa Qualcomm anche di aver illecitamente aumentato i prezzi rispetto alla concorrenza, giocando proprio sulle non veritiere – dice Apple – royalties. In pratica, per gli avvocati di Apple, Qualcomm ha usato il suo “potere di monopolio” per non rispettare gli impegni FRAND (quelli che obbligano a concedere alcuni brevetti considerati standard del settore in modo equo, ragionevole e non discriminatorio) , facendo quindi pagare royalties molto più alte. La contro querela presentata da Qualcomm nega queste accuse e parla di semplice volontà dell’azienda di Cupertino di avere minori costi di licenza.