X-Files: Deep State – RECENSIONE

L’apprezzatissima serie TV X-Files è giunta da alcune settimane alla stagione 11. In concomitanza con il grande e attesissimo ritorno sul piccolo schermo degli agenti Dana Scully e Fox Mulder, è approdato su App Store l’atteso X-Files: Deep State; in questo nuovo titolo marchiato Creative Mobile saremo catapultati in prima persona negli oscuri e misteriosi casi degli X-Files, la nota sezione dell’FBI assegnata ai più misteriosi casi di omicidio spesso correlati a fenomeni paranormali o di implicazione extraterrestre. Sarà riuscito il team di sviluppo a rievocare quell’atmosfera tanto amata da milioni di telespettatori in tutto il mondo? Scopriamolo subito nella nostra recensione.

Il titolo di Creative Mobile si propone di fatto come un’avventura grafica interattiva che vi porrà di fronte a diversi casi di omicidio dove un approccio razionale e scientifico potrebbe non essere esattamente la scelta migliore per svelare gli oscuri misteri celati dietro ai misteriosi delitti. Spesso sarete di fronte ad un bivio dove “credere” sarà in molti casi la scelta più corretta, ma affronterete ben presto anche oscure macchinazioni e disegni governativi che cercheranno di farvi deviare dal vostro percorso investigativo.

Voglio crederci

Contrariamente a quanto molti di voi forse speravano, i protagonisti dell’avventura non saranno i consueti beniamini della serie TV. L’avventura vi calerà infatti nei panni di un giovane agente dell’FBI il cui nome e aspetto sarà interamente personalizzabile del giocatore durante le prime fasi di gioco. L’avventura è struttura in diversi casi (con altri in arrivo prossimamente) che seguiranno un filone narrativo che condurrà i nostri protagonisti a passare da semplici agenti dell’FBI a componenti della sezione X-Files. Dietro ai diversi casi di omicidio apparentemente di semplice soluzione si nascondono sempre moltiplici strade da intraprendere e tali strade saranno spesso legate al vostro intuito e al vostro approccio mentale di fronte alle varie prove. Sarete infatti sottoposto a diversi minigiochi dove dovrete rinvenire prove utili alle indagini ma anche vari interrogatori durante i quali potrete adottare un approccio più in stile Dana Scully (razionale e scientifico) oppure in stile Mulder (più deciso nel credere in possibili implicazioni ‘non umane’).

Le scelte da voi intraprese influenzeranno la narrazione del gioco, nel complesso piacevole e scorrevole nonostante sia limitata quasi esclusivamente a dialoghi a scorrimento sovrapposti ad immagini statiche. Saranno comunque ricorrenti le apparizioni e le citazioni di personaggi iconici della popolare saga come Mulder, Scully, Skinner e il misterioso ‘uomo che fuma’; il tutto contribuisce senza dubbio a far sentire il giocatore un pò più a casa.

Spesso la verità è sotto i vostri occhi, un pò troppo…

Nonostante un filone narrativo nel complesso più che apprezzabile, a fare un pò storcere il naso solo le scelte in termini di gameplay introdotte all’interno del gioco. Il titolo come detto prima è composto infatti da tutta una serie di minigiochi composti da analisi di scene del crimini o altri luoghi correlati alle indagini ma anche di interrogatori e dialoghi a scelta multipla che inficeranno sullo svolgimenti del gioco. Spesso infatti alcuni di questi giochi risultano pensati in modi un pò grossolani e semplicistici, per non dire quasi banali.

La struttura free-to-play del titolo (ad onor del vero per nulla invadente e frustrante) vi obbligherà a rivisitare alcune scene del crimine per trovare diversi oggetti e accumulare punteggi sulla base della rapidità con la quale essi saranno scovati, accrescendo progressivamente il livello di difficoltà al raggiungimento degli obiettivi. Essi appaiono a tratti un pò fuori dal contesto del gioco stesso e quasi forzati, con meccaniche poco convincenti ed in contrasto con altre decisamente meglio contestualizzate all’avventura di gioco. Il tutto infonde in alcuni casi una sensazione di ripetitività, voluta per sbloccare ad esempio le stelle che ci consentiranno di accedere al gioco successivo.

Niente di eccessivamente noioso sia chiaro ma a nostro avviso maggiore varietà e fantasia avrebbero portato ad apprezzare maggiormente il titolo che si rivela comunque assolutamente godibile sia a piccole dosi che durante sessioni di gioco prolungate. Contro di voi ci sarà la consueta ‘energia’ ormai ben nota, energia che si esaurirà quando deciderete di giocare alcune scene ma che si ricaricherà abbastanza in fretta senza obbligarvi ad interrompere la sessione ed attendere troppo tempo qualora non siate troppo indirizzati ad acquistare consumabili o risorse per accelerare l’avventura. Va quindi fatto un plauso al team di sviluppo per aver reso il gioco assolutamente godibile nonostante la formula di pubblicazione adottata.

Conclusioni

Il gioco si fa certamente apprezzare per una buona realizzazione artistica; i disegni e le ambientazioni sono ben realizzati anche se la soundtrack non sempre riesce a fare breccia nei nostri cuori a causa di qualche tema abbastanza monotono e che poco si addice a quelle che sono le atmosfere cupe della serie TV. Il titolo riesce sicuramente a richiamare in parte quelli che sono alcuni aspetti tipici della saga, ma non si può negare che il brand sia più una fonte di ispirazione per motivi pubblicitari piuttosto che una rievocazione fedele in tutti i suoi aspetti. X-Files: Deep State attira sicuramente più per il riferimento alla saga che per i contenuti all’interno del gioco ma una volta iniziate le vostre indagini troverete comunque piacevole spendere qualche ora in compagnia di questo titolo.

Vi ricordiamo che il titolo è gratuito con acquisti in-app ed è compatibile con iPhone e iPad dotati di iOS 10 o versioni successive; punto sicuramente a favore la presenza di una completa localizzazione in lingua italiana.

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