Smartphone: la qualità del segnale varia “troppo” in base all’impugnatura e alla frequenza

L’Università di Aalborgs in Danimarca ha pubblicato i risultati di uno studio commissionato dall’agenzia per le telecomunicazioni nei paesi scandinavi e relativo alle performance delle antenne di ben 26 smartphone. I risultati sono molto interessanti.

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Tra gli smartphone scelti per il test troviamo anche iPhone SE, iPhone 6, iPhone 6s Plus e iPhone 6s, insieme ai vari Galaxy S6/S7 e a dispositivi di fascia alta proposti da HTC, Huawei e LG.

Relativamente alle reti dati, la qualità del segnale è stata misurata in TIS su ogni banda dati, dove più basso è il punteggio e minore è il segnale necessario per avere un buon servizio. I risultati dimostrano che su alcune bande ci sono smartphone che lavorano meglio di altri, ma la situazione cambia modificando la banda dati.

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Sono stati fatti dei test anche per quanto riguarda la qualità del servizio voce, misurato in TRP (questa volta il numero è positivo, quindi più è alto migliore sarà il punteggio). Da questo test, emerge che la qualità del segnale varia molto in base al tipo di impugnatura: quasi tutti gli smartphone, infatti, ancora oggi perdono di segnale se vengono impugnati in un determinato punto.

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Gli iPhone si sono comportati bene nei vari test, ma i risultati finale dimostrano che le performance di ogni singolo dispositivo variano in base a troppe varianti, dal tipo di banda al tipo di impugnatura. Difficile, quindi, stabilire quale sia lo smartphone con la migliore ricezione.

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