Apple ha presentato una proposta allo U.S. Copyright Royalty Board, chiedendo di semplificare le modalità di pagamento a favore degli autori e degli editori musicali nei servizi di musica streaming. Questo cambiamento gioverebbe alle etichette e agli artisti, ma renderebbe più difficile per Spotify continuare ad offrire soluzioni gratuite per gli utenti.
Apple vuole rendere il processo di pagamento a favore degli artisti e delle etichette più semplice e trasparente, con una sorta di tasso legale “all-in” che sarebbe “equo, semplice e trasparente, a differenza della struttura incredibilmente complessa che esiste attualmente“. Il tasso legale proposto da Apple è di 9.1 centesimi di dollaro per ogni 100 riproduzioni in streaming, che accomunerebbe il canone a quello previsto per un singolo brano scaricato.
Il sistema attuale, invece, prevede che le aziende che gestiscono i servizi di musica streaming paghino editori e autori tra il 10.5% e il 12% delle loro entrate generali, tramite una formula molto complessa. Il denaro viene poi diviso in base ad un sistema di royalties automatizzato, con somme che vengono versate successivamente agli editori e a gruppi di società creati per questo scopo. Con questo sistema, Apple e gli altri fornitori di musica in streaming non devono pagare agli editori alcun tasso legale fissato dal Royalty Board, perchè possono negoziare le proprie offerte con i singoli player. Tuttavia, questa situazione potrebbe cambiare radicalmente se la proposta di Apple venisse accettata.
Con questo sistema, inoltre, Spotify sarebbe costretta a pagare un tasso fisso agli artisti, rendendo più complesso poter continuare ad offrire gratuitamente il servizio ai propri utenti.