Google I/O: un evento Android che piace (e interessa) anche a noi utenti iOS

Gli utenti Android non possono usare alcun servizio Apple, ma gli utenti Apple possono invece sfruttare molti dei servizi offerti da Google. Questo è uno dei punti a favore di iOS, visto che il suo utilizzo non esclude la possibilità di accedere a funzioni realizzate dalla concorrenza. Per questo motivo, mentre la WWDC è di scarso interesse per chi possiede uno smartphone Android, la Google I/O spesso regala spunti molto interessanti anche per chi ha un iPhone o un iPad, come dimostrano le tante novità presentate ieri.

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Focus aziendali

Come Apple, anche Google ama dichiarare i propri obiettivi aziendali e i propri risultati come introduzione dell’evento. Se Apple è quella che fa sempre “grandi prodotti“, Google è la più brava ad “organizzare i dati di tutto il mondo“. A Cupertino, l’obiettivo dichiarato è quello di entrare in nuove categorie di prodotto per far valere il proprio focus aziendale in più ambiti, mentre in Google devono convincere tutti gli utenti a consegnare i propri dati per consentire all’azienda di organizzarli e renderli accessibili… a tutti gli altri.

Apple guadagna dalla vendita di questi prodotti, con margini molto alti. Google guadagna con la vendita di pubblicità e di dati. Tutto quello che Apple fa sul palco dei keynote è convincere gli utenti a spendere più soldi per arrivare ai loro prodotti. Quello che fa Google durante le sue presentazioni è dare nuove opzioni per carpire i dati, creando servizi irrinunciabili che convincono sempre più persone a limitare la propria privacy.

All’inizio dell’evento, Google fa sapere che ci sono attualmente più di un miliardo di utenti Android. Inoltre, sul mercato sono presenti 4.000 dispositivi Android unici, con più di 400 produttori e oltre 500 operatori. Il mercato cresce anche nel campo degli smartwatch, visto che oggi si può scegliere tra sette diversi modelli di orologi Android Wear, senza contare i cinturini, gli stili e i più di 1.500 quadranti offerti dagli sviluppatori.

Entro la fine di quest’anno, Android Auto sarà integrato in automobili di 35 modelli diversi, per aiutare l’utente ad accedere alla Ricerca, a Maps, alla musica e ad altre informazioni attraverso i comandi dell’auto. Sono arrivati anche i primi televisori con Android TV.

Tra l’altro, ora gli sviluppatori hanno ancora più opportunità di creare app per l’istruzione e l’intrattenimento. Per questo sono stati presentati i nuovi strumenti e le funzionalità  per creare un’esperienza di utilizzo della piattaforma Android ancora più interattiva.

Android M

Come nel 2014, anche quest’anno Google ha mostrato in anteprima la nuova versione di Android, denominata “Android M”. In alcuni punti, Android si avvicina ad iOS, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle autorizzazioni per le singole app. Android Pay offrirà poi i pagamenti mobile come vera e propria piattaforma, la scansione tramite impronte digitali diventa il nucleo del sistema, e la durata della batteria viene gestita in maniera migliore.

Secondo Google, Android M sarà la release di Android più rivoluzionaria, grazie alle centinaia di miglioramenti apportati alla piattaforma. Ad esempio, la durata della batteria è migliorata e le autorizzazioni per le app sono state semplificate, in modo da rendere più facile per l’utente decidere quali informazioni possono essere usate dalle app del proprio telefono. E’ stata anche semplificata la ricerca di informazioni nelle app, insieme ad aggiornamenti importanti a Google Now (in attesa di iOS 9, che avrà una funzione simile).

Google Now offrirà agli utenti assistenza on-demand nel momento in cui è più utile. Per esempio, ovunque vi troviate, potrete sapere se c’è un tavolo libero al quel nuovo ristorante che volete provare, o quando e dove è in programmazione un determinato film. Molto importante è anche il nuovo Google Foto, di cui abbiamo già parlato e che interessa da vicino gli utenti iOS. Proprio Google Foto dovrà spingere Apple a fare di meglio nell’ambito della gestione di immagini e video, visto che  ora Google offre un servizio con storage infinito e cross-platform.

Android M ha portato anche delle funzioni che ci piacerebbe vedere su iOS, come gli app link e la nuove gestione delle schede su Chrome. Sarebbe bello avere anche un Safari con controller view per iOS.

Android Wear

Google fa sapere che nell’ultimo anno sono stati venduti 1 milione di smartwatch con Android Wear e che sullo store sono presenti 4000 applicazioni (senza specificare se le “clock face” sono considerate app, ma sembra di sì). 4000 è lo stesso numero annunciato da Apple due giorni fa, a sole poche settimane dal lancio del suo smartwatch. E per quanto riguarda le vendite, anche se Apple non le ha ancora comunicate, si parla di almeno 2 milioni di Apple Watch acquistati dagli utenti di tutto il mondo.

Android Wear offre la app native, che arriveranno su Apple Watch solo in autunno. Una nuova funzione consente di spostarsi tra i menu muovendo il polso, ma non sappiamo se e quanto possa essere funzionale questa scelta.

App, mappe e foto

Google ha sottolineato la grande diffusione di Android, anche per invogliare sempre più sviluppatori a creare app. Il problema, però, non sta nelle dimensioni: gli sviluppatori vogliono guadagnare, visto che ogni utente ha un costo. Per questo, viene preferita la piattaforma che fa guadagnare di più e, ad oggi, iOS rimane nettamente superiore, anche se installato su un numero minore di dispositivi.

Molto interessanti sono le novità di Google Maps, con la navigazione offline che dovrebbe presto arrivare anche nell’app iOS. Abbiamo poi già accennato a Google Foto, già disponibile su App Store: un servizio davvero valido, che permette di memorizzare su cloud un numero infinito di foto e video.

Esperienza mobile

Sempre in tema mobile, Google ha creato Project Brillo, una nuova piattaforma derivata da Android che permette agli sviluppatori e ai produttori di creare dispositivi connessi. Nell’ambito di Brillo, verrà introdotto anche Weave, un protocollo di comunicazioni, un set di API per lo sviluppo, un set fondamentale di schemi e un programma di certificazione per assicurare l’interoperabilità di dispositivi e app. Molto interessante è anche Cardboard, che permette di usare il vostro telefono per sperimentare la realtà virtuale. Ci sono già più di 500 app di Cardboard per cinema, turismo e apprendimento, e sono stati spediti più di un milione di visori. Questo servizio di realtà aumentata è ora disponibile anche su iPhone.

Google si conferma quindi un vero e proprio gigante del web, anche e soprattutto mobile. Tante sono le novità che dovrebbero arrivare nei prossimi anni, pensate anche e soprattutto per i paesi emergenti che da poco si sono affacciati ad internet.

Novità che, direttamente o indirettamente, riguardano anche gli utenti iOS, come l’apertura di Google Places agli sviluppatori Apple. Questo significa che gli sviluppatori potranno creare app iOS che integrano le funzioni di geolocalizzazione presenti nel database di Google.

Oltre a Google Foto, ora possiamo utilizzare liberamente Inbox per la gestione delle e-mail, sfruttare la realtà aumentata di Cardboard, e avere a disposizione tutte le novità di Google Maps e Cloud Messaging.

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