“In App-Purchase”: fallimento o rivoluzione?

Con il firmware 3.0 Apple introdusse anche l'”in-app purchase”, cioè la possibilità per gli sviluppatori di aggiungere nuove feature alle proprie appliazioni e di farle pagare agli utenti interessate ad esse. Dopo qualche mese dal lancio, al momento tale sistema è ancora in una fase di stallo.

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Lo sviluppatore Brian Greenstone della Pangea Software, importante casa dalla quale è nato un gioco come Enigmo, parla addirittura di “fallimento” e porta come esempio proprio l’in-app purchase introdotto in Enigmo.

“Al momento” dice Brian “gli acquisti tramite in-app purchase per Enigmo si sono attestati su circa 25 al giorno. Se questa cifra è allettante per una piccola software house, non lo è per la Pangea, contando anche che abbiamo venduto 1 milione di copie del gioco…”

Insomma, Pangea si aspettava di più, ma guardanto anche i dati degli altri sviluppatori, in generale l’in-app purchase non è ancora decollato.

Il motivo principale è dovuto al fatto che l’utente difficilmente accetta di pagare una somma aggiuntiva per avere funzioni che, magari, lo sviluppatore poteva implementare fin dall’inizio, o comunque con semplici update gratuiti. La strada da percorrere, secondo molti, è quella di pubblicare giochi ed applicazioni anche importanti ad un prezzo contenuto, ed offrire poi livelli aggiuntivi a pagamento, in modo che l’utente percepisca fin da subito che il titolo acquistato è nato per essere poi sviluppato con cadenze temporali e giocato ancora per lungo tempo. Allora si che si potrebbe parlare di rivoluzione…

Se volete maggiori informazioni sull’in-app purchase vi consigliamo la lettura di questo articolo.

[fonte]

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