Caso iPod: il giudice nega l’annullamento del processo

Se la settimana scorsa si parlava di annullamento quasi ufficiale del processo che vede Apple accusata di aver utilizzato in modo improprio i DRM su alcuni iPod, ora il giudice ha deciso che la causa può andare avanti malgrado il difetto di legittimazione dei querelanti.

ipods.2006

Inizialmente, lo stesso giudice aveva stabilito che la causa rischiava di essere annullata perchè i querelanti non avevano mai posseduto un iPod, ma ora invece si andrà avanti perchè la corte ha l’obbligo e il dovere di proteggere comunque gli otto milioni di acquirenti degli iPod che supportano la class action.

Durante il processo, il giudice aveva scoperto che molti dei querelanti non avevano mai acquistato gli iPod oggetto della contesa, vale a dire i modelli usciti tra il 12 settembre 2006 e il 31 marzo 2009. E’ proprio in questo periodo che Apple ha attuato una discutibile pratica di gestione dei DRM, impedendo di fatto agli utenti di inserire musica proveniente da servizi esterni ad iTunes.

Tra l’altro, lo stesso giudice potrebbe presto autorizzare la proiezione pubblica della testimonianza di Steve Jobs. Trattandosi di uno degli ultimi documenti video del co-fondatore di Apple prima della sua scomparsa, diversi colossi dell’informazione hanno chiesto di poter trasmettere la testimonianza. Il video è stato realizzato 6 mesi prima la morte di Steve Jobs. Apple ha negato la richiesta di questi colossi (tra i quali figura anche la CNN), e ora tutti si sono rivolti al giudice per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione, visto che si tratta di “un documento di rilevanza pubblica”.

Ora, quindi, la causa andrà avanti con buona pace di Apple.

 

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