Greg Christie, uno degli ingegneri senior di Apple, ha parlato come testimone durante il secondo processo tra Apple e Samsung, rilasciando alcune dichiarazioni interessanti sullo sviluppo della funzione “Slide to Unlock” che sarebbe poi stata copiata da Samsung.
Uno degli argomenti principali di Apple contro Samsung è il fatto che lo sviluppo dell’iPhone fu un grande rischio per l’azienda, poiché ci si stava buttando in un territorio nuovo e con proposte inedite che erano costate anni di sviluppo, investimenti e test.
Come dichiarato da Christie durante il processo tra le due aziende, Apple ha lavorato anni per completare lo sviluppo dell’iPhone, con centinaia e centinaia di diverse modifiche progettuali nel corso del tempo. Apple era però incentrata su un unico obiettivo: rendere l’iPhone il più semplice possibile, così da poter essere utilizzato dalla “normal people“.
Una delle maggiori sfide è stata quella di vendere prodotti a persone che non conoscono la tecnologia. Durante la progettazione dei suoi prodotti, Apple tiene in mente il fatto che i dispositivi devono essere usati da persone che hanno cose migliori da fare nella loro vita piuttosto che perdere tempo nel capire come funziona un computer o un qualsiasi prodotto tecnologico.
Proprio Christie è stato uno degli sviluppatori dello “Slide to Unlock“, una delle funzioni inedite nel panorama mobile che fu introdotta proprio nel 2007 con il primo iPhone. Questa tipologia di sblocco fu poi ripresa da Samsung già dal 2008, e il processo verte anche su questo brevetto.
Dalla testimonianza di oggi, emerge che Apple inizialmente voleva un display sempre attivo, ma questo avrebbe provocato seri problemi di alimentazione. Per questo motivo, si è optato per un tasto di accensione con una soluzione in grado di evitare anche le attivazioni accidentali. Così nacque lo “slide to unlock”.
E questa, ha ribadito Christie, è una funzione fondamentale, perchè è la prima cosa che l’utente vede quando prova l’iPhone a casa o in negozio.