Bitcoin e Apple, un rapporto tumultuoso

Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 che, a differenza della maggior parte delle valute tradizionali, non fa uso di un ente centrale. Esso utilizza un database distribuito tra i nodi della rete che tengono traccia delle transazioni e sfruttano la crittografia per implementare le caratteristiche più importanti come il fatto di permettere di spendere bitcoin solo al legittimo proprietario, e di poterlo fare una volta sola. Ad Apple non piace molto questo sistema, tanto da non consentire la pubblicazione su App Store di applicazioni che consentono di effettuare transazioni tramite Bitcoin.

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La progettazione di Bitcoin prevede il possesso ed il trasferimento anonimo delle monete. I bitcoin possono essere salvati su di un personal computer sotto forma di “portafoglio” o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. In ogni caso i bitcoin possono venir trasferiti attraverso Internet a chiunque disponga di un “indirizzo bitcoin”. La struttura peer-to-peer della rete bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità, governativa o meno, di manipolare il valore dei bitcoin o di introdurre inflazione creando nuova moneta [Wikipedia].

Apple ha iniziato a rifiutare, eliminare e chiedere la rimozione di ogni app o riferimento alla moneta Bitcoin su App Store. Il motivo ufficiale è che queste applicazioni permettono e incoraggiano attività che non sempre sono legali in tutti gli stati dove le stesse app sono disponibili. Tale aspetto è quindi contrario alle linee guida dell’App Store. Tradotto: ti rifiuto l’app.

Bitcoin è una moneta molto particolare, non soggetta ad alcun tipo di controllo da parte dei governi e delle banche. Si tratta, però, di una moneta legale, come stabilito recentemente anche dal governo degli Stati Uniti; l’unico problema è che i Bitcoin possono essere utilizzati facilmente per acquistare armi e droga, visto che si tratta di una moneta non tracciabile.

La posizione di Apple è chiara: per ora non accetta applicazioni che fanno uso di Bitcoin, in attesa che la legislazione in materia si faccia più chiara.

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