Era il 2011 quando un gruppo di 29 utenti coreani aveva intrapreso un’azione legale contro Apple, affermando che iOS abilitava le funzioni di geolocalizzazione senza il loro consenso (il famoso locationgate, ricordate?). I 29 accusatori avevano poi fatto marcia indietro, non essendo riusciti a trovare elementi di prova sufficienti e rinunciando quindi al risarcimento danni richiesto pari a circa 757$ per utente. Oggi, però, sempre in Corea inizia una nuova class action contro Apple, intrapresa dallo stesso gruppo, ma che coinvolce circa 27.000 proprietari di iPhone.

La class action riguarda la presunta violazione della privacy perpetrata da Apple sempre con il servizio di monitoraggio della posizione degli utenti tramite iPhone. La richiesta è sempre la stessa, cioè 757$ a persona, ma dovendo eventualmente risarcire 27.000 persone, la società di Cupertino potrebbe ritrovarsi a dove pagare circa 25 milioni di dollari in totale.
Al momento, il tribunale preposto non ha ancora deciso se accettare o meno questa class-action, ma in caso positivo Apple si troverà costretta a difendersi contro oltre 27.000 utenti che chiedono maggior rispetto della privacy, malgrado le ultime novità introdotte in iOS che hanno notevolmente migliorato questo aspetto.