Foursquare in brutte acque, secondo gli analisti potrebbe chiudere nel 2013

Foursquare è il famoso social network nato in America nel 2009 basato sulla geolocalizzazione. Secondo molti analisti, però, la situazione finanziaria della piattaforma non sarebbe rosea, e il richio all’orizzonte è che questo famoso social network possa chiudere i battenti molto presto, già nel 2013.

FourSquare

Secondo gli analisti di PrivCo, una società specializzata nel raccogliere e analizzare i dati finanziari di altre società private, il social network basato sulla geolocalizzazione volontaria degli utenti potrebbe non arrivare a compiere cinque anni di vita.

Il problema è di natura squisitamente finanziaria. La piattaforma non decolla, non riesce a generare i profitti necessari per mantenerla in piedi e rischia, quindi, di chiudere.
Foursquadre, infatti, non riesce a rispettare le proiezioni sugli introiti trimestrali. A fronte di 71,1 milioni di investimento il social network è riuscito ad incassarne solo 50, una situazione che, come è chiaro immaginare, non potrà essere sostenuta per molto altro tempo.

Pare, inoltre, che l’interesse verso questo social network sia andato via via spegnendosi non riuscendo ormai ad attrarre nuovi investimenti dalle consuete piattaforma di venture capital da quasi un anno. Pare inoltre, che gli attuali investitori, abbiano già comunicato all’amministratore delegato Dennis Crowley di non voler procedere ad ulteriori aumenti di capitale.

Un importante venture capitalist, Fred Wilson, l’8 Gennaio si è rilevato molto scettico riguardo alla possibilità di un secondo round di investimenti in questo momento:

Nella fase in cui si è oltre le speranze e i sogni, quando ci sono clienti, incassi e un business reale, ma non si è raggiunto il “vero successo”, non si può scegliere tra molti investitori

Nielsen ad inizio dicembre, tuttavia, piazza saldamente Forsquare al terzo posto – nella sola America – per utenti e per minuti di collegamento, dietro agli inarrivabili Facebook e Twitter evidenziando un’evidente crescita rispetto all’anno precedente, segno che la piattaforma è comunque ancora viva specie negli Stati Uniti e che i problemi che la affliggono sono “solo” di natura finanziaria, problema venuto più volte a galla anche per il colosso Facebook, in grado di macinare utenti ma non così abilmente in grado di macinare profitti.

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