Uno sguardo a “Masterizzato per iTunes” e gli effetti sulla qualità del suono

Nei primi mesi di quest’anno, Apple ha rivelato il nuovo programma “Masterizzato per iTunes”, una serie di brani di elevata qualità creati appositamente per essere riprodotti su iDevice. I ragazzi di Ars Technica hanno pubblicato un’interessante approfondimento su questo tipo di servizio con l’intenzione di verificare se effettivamente le canzoni presentino una qualità migliore.

Il nuovo servizio, introdotto nei primi mesi di quest’anno, permette di scaricare da iTunes Store una serie di brani ad elevata qualità in quanto creati appositamente per lo store di Apple. Secondo gli standard definiti dall’azienda stessa, il formato corretto per garantire una migliore riproduzione audio è 256kbps AAC.

Come specificato precedentemente, Ars Technica ha pubblicato un interessante approfondimento relativo a tale servizio; per analizzare compiutamente il tutto, Ars si è servita di un elevato numero di ingegneri dell’audio per testare differenti formati dall’originale a 24-bit e 96kHZ, al file decompresso WAV estratto da un CD, ma anche ad una normale traccia scaricabile da iTunes, sino ad arrivare al file creato dal servizio “Masterizzato per iTunes”.

“Dopo aver analizzato il processo”, scrive Ars, “siamo assolutamente consapevoli che è possibile migliorare la qualità delle tracce compresse con un poco di lavoro; quanto offerto da Apple permette effettivamente di ottenere canzoni di migliore qualità rispetto ai file 24/96″.

Una delle maggiori difficoltà nel capire se una canzone ha una qualità migliore di un’altra, risiede principalmente nell’interpretazione dell’orecchio umano; risulta essere possibile confrontare le varie tracce dal punto di vista digitale, tuttavia è l’uomo in sé che saprà giudicare il risultato dipendentemente dalla risposta che avrà dal proprio orecchio.

Per maggiori informazioni leggete l’approfondimento completo a questo link. (in lingua inglese).

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