Zibri non ci sta e difende il suo lavoro

Dopo il rilascio di Pwnage e l’attacco da parte di alcuni membri del Dev-Team nei confronti di Zibri, lo sviluppatore italiano decide di pubblicare un post dove evidenzia chiaramente il lavoro svolto fino ad oggi. Sono proprio i “Fatti” a parlare e non alcuni post pubblicati qua e la.

Zibri evidenzia alcuni punti fondamentali riguardo il suo operato:

  • Ci sono voluti 9 mesi di sviluppo prima di rilasciare Ziphone.
  • Ziphone è un vero e proprio hack che richiede 4 minuti.
  • Il server di Ziphone non è mai andato offline, nemmeno nei momenti di carico maggiore.
  • Il sito di Ziphone ha ricevuto 10 milioni di visite in 5 mesi.
  • Ziphone utilizza un software opensource che sfrutta un ramdisk personalizzato inoltre l’exploit è stato scoperto dallo stesso Zibri.
  • Ziphone è opensource, può essere usato e modificato gratuitamente.
  • Non è mai stato danneggiato nessun iPhone. Eventuali danni riportati sono legati a problemi di natura hardware.
  • Altri programmi di sblocco usano l’exploit del ramdisk di Ziphone ma nessuno ha mai menzionato di utilizzarlo.
  • Una famosa applicazione usata per disattivare il Wi-Fi, se installata prima dell’utilizzo di Ziphone, è la vera causa di futuri problemi di connettività.
  • Zibri non ha mai utilizzato nessun altro programma, infatti possiede ancora il firmware 1.1.4 sul suo iPhone e questo lo rende felice.
  • Il suo iPod attualmente monta il firmware 2.0 ma vorrebbe tornare alla 1.1.4.
  • Il famoso errore “BSD root” è portato dalle persone che cliccano il pulsante sbagliato e può essere risolto con una semplice procedura.
  • L’attuale “tool”(Pwnage?) si basa su un software illegale, senza di esso non potrebbe funzionare.
  • Ziphone ha aiutato Apple a testare l’iPhone su mercati dove non era presente.
  • L’attuale “tool”(Pwnage?) probabilmente la ucciderà.
  • Alla Apple basta premere un bottone ed io sinceramente spero lo vogliano fare per salvare il prodotto e continuare a migliorarlo“(si riferisce alla possibilità di bloccare in modo irreversibile l’iPhone?).
  • Zibri non sta abbandonando la scena ma continua a studiare la situazione.
  • Non c’è nessuna versione segreta di Ziphone però l’exploit del ramdisk continua a funzionare (quelli che affermano il contrario in realtà conoscono solo una parte del programma).
  • Anche se abitualmente non è d’accordo con George Hotz, Zibri lo rispetta per quello che ha fatto e per le sue capacità.

Queste sono le parole di Zibri che dimostrano come stia comunque continuando il suo lavoro. Si intuisce che il nuovo iPhone 3G è un osso duro anche per lui e probabilemente ci vorrà ancora un pò di tempo per vedere la nuova versione di Ziphone. Infine Zibri dice che se desideriamo l’iPhone ci basta andare in negozio e comprarlo. Mentre per le applicazioni c’è a disposizione l’AppStore, infatti Apple ha fatto un lavoro impressionante e si merita qualcosa in cambio.

Peace Out.
Parole di Zibri.

Fonte: www.ziphone.org

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