Perfetto fino all’ultimo: ecco perché Steve Jobs ha scelto il momento migliore per dimettersi

Le dimissioni di Steve Jobs da CEO di Apple sono giunte come un fulmine a ciel sereno, malgrado questo momento, prima o poi, sarebbe comunque dovuto arrivare. Ma perché proprio adesso, a poche settimane dal lancio dell’iPhone 5 e in un periodo non proprio felice per l’economia mondiale? Conoscendo la meticolosità nella cura dei dettagli propria di Jobs, anche in questo caso la scelta è stata ponderata e pensata in ogni minimo particolare proprio per essere resa pubblica nel momento perfetto. Oggi.

E’ oggi il momento giusto per una così importante transizione in casa Apple. Steve Jobs è malato e di un male purtroppo incurabile: lo sa lui, lo sanno gli azionisti, ne sono a conoscenza tutti gli appassionati di tecnologia, ma aspettare fino all’ultimo giorno prima di prendere la decisione di sostituirlo in qualità di CEO sarebbe stato un passo falso non da poco per Apple. E invece Steve ha anticipato tutti, scegliendo il momento più opportuno per far capire che Apple andrà avanti anche senza di lui, quando un giorno, speriamo lontano, lascerà definitivamente l’azienda.

Perché proprio oggi? Semplice: perché Apple non è stata mai così forte, sul mercato e in borsa. Solo un mese fa ha raggiunto il record di utili trimestrali in un periodo non solo di crisi, ma anche di assenza del lancio di un nuovo iPhone e poche settimane dopo ha raggiunto un altro record per quanto riguarda il valore delle azioni in borsa. Apple è ad oggi la più importante azienda tecnologica al mondo.

E dopo questi primi giorni nei quali la notizia delle dimissioni di Steve Jobs riempirà tutte le pagine dei giornali e dei siti web, cosa accadrà? Ancor più semplice, si tornerà a parlare del dispositivo più atteso dell’anno, l’iPhone 5. E tra un mese verrà rilasciato in tutto il mondo questo attesissimo dispositivo, che avrà ancora più carrier dalla sua (negli USA i tre principali operatori venderanno l’iPhone 5) e tante nuove nazioni da “conquistare”.

Se Jobs avesse aspettato ancora per dare le dimissioni, la sua decisione avrebbe affossato le notizie sul lancio dell’iPhone 5 o sul suo eventuale successo. Invece adesso, a distanza di un mese, Tim Cook avrà la possibilità di presentare l’iPhone 5 e di cavalcare l’ondata di sicuro successo che colpirà il nuovo dispositivo Apple.

In questo modo l’azienda e i suoi azionisti si sentiranno di essere in buone mani, perché lo sono.

L’iPhone 5 è stato realizzato con il contributo di Steve Jobs, così come l’iPad 3 e forse anche il progetto dell’iPhone 6. Lo stesso dicasi per i nuovi MacBook e per nuovi prodotti Apple. Tanto più che Jobs rimane Presidente del Consiglio di Amministrazione, per cui avrà ancora molto da dire sui futuri dispositivi.

E poi Steve Jobs avrà sicuramente indicato le regole principali per continuare a creare prodotti di successo anche tra 30 anni, quando ormai non ci sarà più. Perché Apple non è più quella degli anni ’80, quando ancora non era stato prodotto un sistema operativo decente e mancavano prodotti di massa. Oggi la società di Cupertino è la più forte del mondo, ha dispositivi che sono in milioni di case di tutto il mondo e un apparato di store virtuali e fisici che difficilmente potranno mai avere fine.

E poi ci sono gli ingegneri migliori del mondo, c’è il designer Ive e c’è il buon Tim Cook. E se Cook è stato insignito e indicato da Steve Jobs un motivo ci sarà.

Steve non sbaglia mai.

 

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