App Store e le modifiche dei prezzi nei vari store: ecco la situazione

Alcuni giorni fa Apple ha ri-regolato i prezzi su alcuni App Store internazionali, per diminuire la disparità a livello globale tra i prezzi di iTunes Store nei singoli paesi. Ad esempio, in UK i prezzi sono leggermente aumentati, mentre in Australia sono diminuiti. In Italia, invece, tutto è rimasto invariato, perchè i prezzi delle singole app vengono considerati già in linea con i prezzi “originali” in dollari.

In tutti i suoni negozi digitali, Apple applica una serie di prezzi a “livello”, partendo dal livello più basso (0,99$) ed arrivando al livello 85, che è il prezzo massimo per un’applicazione su App Store (999,99$). In ogni paese, Apple ha cercato di convertire tali prezzi in base ad un media a lungo termine del tasso di cambio rispetto al dollaro, ed è quindi diversa da paese a paese. Nazioni come Germania, Francia e Italia hanno  lo stesso cambio perchè tutte utilizzano l’euro.

Raramente Apple modifica i tassi di conversione, ed infatti mercoledì scorso è stato il primo giorno in assoluto di cambio prezzo su App Store. Più il prezzo in dollari sale, però, e più la differenza (anche se minima) trai vari prezzi internazionali. Ad esempio, è curioso notare che nei primi livelli la differenza di prezzo in Australia è minima, per poi salire al 15% dal quarto livello in su. Inoltre, anche se ora i prezzi in Gran Bretagna e Messico sono aumentati, in alcuni livelli centrali i prezzi sono più convenienti rispetto ad altri paesi.

Dobbiamo inoltre ricordare un piccolo particolare: in alcuni paesi, Italia inclusa, le imposte statali sul prezzo di ogni singola app vengono applicate già all’origine, in fase di acquisto, mentre negli USA l’imposta viene aggiunta solo dopo e l’utente viene informato tramite e-mail. In Italia le imposte pesano per il 13% sul prezzo finale, in Norvegia del 20% e in Svizzera del 7%.

In generale, i cambiamenti fatti da Apple mercoledì scorso sono buoni, perchè rendono i prezzi internazionali più in linea con i prezzi originali negli Stati Uniti. Il discorso vale solo su App Store, dato che su iTunes Music Store non ci sono state variazioni se non un minimo aumento in Norvegia, ma questo è dovuto al nuovo regime fiscale applicato nel paese scandinavo.

Insomma, malgrado la situazione possa ancora migliorare, dobbiamo ricordare che la gestione dei prezzi sui negozi digitali non è semplice, soprattutto a causa dei regimi fiscali differenti in vigore nei vari paesi e dei cambi valuta che, mai come in questo periodo, variano di giorno in giorno. Apple ha fatto un primo passo rimodellando i prezzi su molti store internazionali e non è escluso che questo procedimento non venga ripetuto con più frequenza nei prossimi anni.

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