Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #26: la recensione di “X-Men: la trilogia” (2000 – 2006) [iTunes Movie]

Torna la rubrica con i migliori film dell’iTunes Movie Store, in collaborazione con jtzmovies.it, così da poter dare agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggiare. Oggi vi presentiamo la trilogia della saga “X-Men” diretta da Brian Singer, già regista de “I Soliti Sospetti” e “L’allievo”, ed interpretato da un cast d’eccezione tra cui Hugh Jackman, Ian McKellen e Halle Berry. La saga ha avuto un successo impressionante al botteghino (budget di produzione 400 milioni di dollari incasso globale 1,3 miliardi di dollari) e un ottimo responso dalla critica (rottentomatoes rates 82% primo episodio 88% secondo episodio 57% terzo episodio).

La trilogia attraversa la storia dei famosissimi X-Men, dalla lotta con l’antagonista per eccellenza Magneto (il primo capitolo), alla mancata accettazione da parte degli esseri umani della nuova forma evolutiva mutante (secondo capitolo), fino alla chiusura della trilogia con il conflitto finale tra i mutanti malvagi che cercano di conquistare la terra e quelli che prediligono l’integrazione razziale con il genere umano, ovvero i protagonisti della storia, quali Wolverine, il Prof. Xavier, Tempesta, Cyclope e molti altri. La storia del fumetto X-Men, nato nel 1963, è colma di rilanci, re-load e ri-genesi. Ogni circa 10 anni, ovvero ogni ciclo generazionale, il fumetto perdeva interesse, e gli autori cercavano sempre di modernizzare i personaggi e le storie. La trilogia cinematografica cerca di riprendere quella degli anni ’70 (più precisamente del 1975 con il numero speciale chiamato “Giant Size X-Men n°1”), chiamata “seconda genesi”, che in effetti risulta ancora oggi essere la più famosa e ricercata dai collezionisti. Il tema centrale del fumetto, e quindi anche del film, è quello della diversità, tema molto caro al popolo statunitense, soprattutto negli anni ’60, periodo che decretò la parola fine alle discriminazioni verso il popolo afro-americano. X-Men è, a tutti gli effetti, una delle più alte note della cultura comics d’oltreoceano, che racchiude in sé, personaggi molto complessi, sia dal punto di vista psicologico che carismatico, introducendo per la prima volta anche note di soap-opera, come amori impossibili,

conflitti interni e lotte fratricide, come per esempio, quella tra due modi differenti di vedere un disagio sociale: da una parte Magneto che ragruppa i mutanti come un esercito per prendere il sopravvento sul genere umano e dall’altra il Prof. Xavier, che forma una scuola speciale, per indottrinare questa nuova forma evolutiva a integrarsi pacificamente con il resto del mondo. Per portare sul grande schermo questo mitico fumetto, viene chiamato alla regia Brian Singer, geniale regista che si era messo in evidenza negli anni ’90, grazie ad una serie di film tra cui il rivoluzionario “I soliti sospetti”. La scelta è azzeccatissima. Come molti critici di genere hanno notato, viene scelto un direttore sensibile alla tematica storica dell’olocausto (nel 1998 dirige “L’allievo”, film sul nazismo), tema su cui è incentrata la base filosofica del film, e che fa si che l’opera tocchi tematiche più serie, che esulino dal mero action movie che molti si aspettavano. Oltre a portare una certa gravosità storica, Singer, si rivela un attento studioso del fumetto, cercando di riportare esattamente tutta la carica emotiva e sociale della storia a vignette, non distaccandosi minimamente dalle tavole che avevano avuto tanto successo nei decenni precedenti. La trilogia è una evoluzione perfetta di un’opera studiata nei minimi dettagli. Se vista tutta d’un fiato come il sottoscritto, si possono notare le migliorie continue da una parte a quella successiva. Se da un lato il primo episodio fu accolto dal pubblico e dalla critica come il migliore comic movie di

tutti i tempi, dall’altro lato i fan sfegatati della saga si lamentarono, e non poco, della penosa scelta dei costumi e del trucco; la cosa fu migliorata episodio per episodio, portando ad un perfetto equilibrio visione fumettistica- visione cinematografica, nel terzo (e a mio parere migliore) capitolo della saga. I fan hanno accreditato le notevoli migliorie, viste soprattutto in “X-Men conflitto finale”, alla scelta di Brian Singer di abbandonare la cabina di regia per concentrarsi meglio nelle scelte dall’alto, con il ruolo di Produttore Esecutivo, che nelle grandi produzioni di questo genere è la vera mente del prodotto. La sceneggiatura è molto positiva e riesce infatti a introdurre armoniosamente i personaggi, le loro storie passate e presenti, senza tralasciare ne dialoghi coerenti ed esaustivi ne momenti di adrenalina pura. Il cast è strepitoso, ed ha consacrato attori di gran livello come Hugh Jackman. Da notare il fatto che molti attori, anche molto famosi, si sono resi irriconoscibili pur di partecipare alla saga, segno che le grandi produzioni negli States, sono di fondamentale importanza per la vita artistica di un attore. Recentemente sono usciti altri due film, legati a doppio filo, alla trilogia appena descritta; si tratta di “X-men le origini: Wolverine”, film veramente al di sotto delle aspettative, e della nuova saga che riprende le gesta dei nostri eroi agli albori della storia, “X Men – L’inizio”, ancora nelle sale, e tremendamente consigliato dal sottoscritto a chiunque abbia amato i primi tre film tratti dal fumetto di X-Men, di cui ancora una volta Brian Singer è autore del soggetto e produttore esecutivo.

Potete trovare Il primo episodio dal titolo “X-Men”, sull’iTunes Movie Store al prezzo di 7,99 euro per l’acquisto e 2,99 per il noleggio solo nel formato standard. Il secondo episodio dal titolo “X-Men 2” al prezzo di euro 9,99 per l’acquisto e 2,99 per il noleggio solo in formato standard e il terzo capitolo dal titolo “X-Men: conflitto finale” al prezzo di 9,99 euro per l’acquisto e 2,99 per il noleggio sempre e solo in formato standard. Buona visione!

Pro: divertente ma anche riflessivo, grande qualità sotto tutti gli aspetti, fedeltà al prodotto originale Marvel.

Contro: è un fumetto, intriso di moralità spicciola americana, i costumi non sono quelli del fumetto.

Voto globale alla saga : 7+

 

 

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