Alcune settimane fa Apple, dopo le pressioni del Senato USA, ha deciso di eliminare dall’App Store le applicazioni che mostrano la posizione dei posti di blocco della polizia, ma alcune di queste app sono rimaste online. Scopriamo il perchè.

Alcune settimane fa, il senato degli Stati Uniti si era mosso in prima persona per chiedere il divieto di queste applicazioni, che, a detta dei senatori, altro non facevano che consentire agli ubriachi o ai guidatori spericolati di evitare posti di blocco o multe salate per colpa degli autovelox. La richiesta venne effettuata con una lettera indirizzata proprio ad Apple, che a margine riportava la dicitura “è una questione di interesse pubblico”.
Apple ha quindi deciso di aggiornare le linee guida App Store, che ora alla sezione 22,8 recitano:
Le app che contengono informazioni sui posti di blocco (DUI) e che non sono pubblicate direttamente da organi di polizia, o quelle app che incoraggiano in qualche modo a guidare anche in stato di ebbrezza, saranno respinte
Alcune app, però, sono rimaste su App Store, come Trapster. Il motivo risiede nel fatto che tale app mostra soltanto quei posti di blocco e quegli autovelox che sono annunciati dalla polizia in anticipo, come da legge, tramite comunicato stampa.
Apple, quindi, non elimina quelle applicazioni che utilizzato informazioni pubbliche fornite dalla stessa polizia, mentre toglie dallo store quelle app che mostrano la posizione di posti di blocco che la polizia organizza “a sorpresa”.
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