Agcom: le reti mobile saranno intasate

Corrado Calabrò, presidente di Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni), ieri mattina ha tenuto la consueta relazione annuale dinanzi ai parlamentari italiani. Tra i vari argomenti trattati, si è parlato anche di reti mobile.

Ad oggi 12 milioni di italiani navigano in rete tramite telefoni cellulari e oltre 6 milioni sono le chiavette attive, con un valore del mercato mobile internet che ha raggiunto a fine 2010 oltre 1,100 miliari di euro, +7 per cento rispetto al 2009. Tra smartphone e chiavette il numero degli utenti attivi è raddoppiato, 17 milioni nel gennaio 2011 con un incremento del traffico dati dell’82% nel 2010. Il traffico dati è cresciuto di 16 volte negli ultimi quattro anni.

E proprio da questo dato emergono i primi problemi. Dice Calabrò: “Le reti mobili saranno inevitabilmente intasate se gli operatori non otterranno nuove frequenze”. Il presidente di Agcom si riferisce all’asta delle frequenze televisive fissata dal governo entro il 2010, per assegnarle alla banda larga mobile per un prezzo pari a 2,4 miliardi di euro. L’asta, però, non è ancora andata a buon fine per le polemiche nate tra governo e tv locali, che vogliono cedere le frequenze solo dietro un importante indennizzo in denaro.

Insomma, la situazione rischia di far collassare la rete mobile, come del resto sta già avvenendo per quella fissa, paralizzata da mesi. L’Italia è nelle ultime posizioni in Europa per quanto riguarda la diffusione della banda larga e la qualità della connessione fissa. In questo caso è il governo, dice Calabrò, che dovrebbe trovare soluzioni per incentivare gli investimenti dei vari operatori del settore.

Dall’intervento emergono anche delle curiosità: Italia ancora fanalino di coda per l’informazione su internet. Gli italiani preferiscono ancora la TV per informarsi (90%) e i quotidiani (61%): internet è ferma al 20%. Gli italiani sono anche restii nell’effettuare acquisti online, forse per un fatto culturale e di paura che “mi rubano le informazioni sulla carta di credito”, anche quando si tratta di fare acquisti su importanti siti.

Ma se si parla di Facebook il discorso cambia: gli italiani passano in media 9 ore al mese sul noto social network, posizionandosi tra i primi in Europa. E all’Italia spetta anche un altro primato poco incoraggiante: quello della pirateria digitale. Per questo, Calabrò ha proposto una serie di soluzioni per bloccare i siti che offrono materiale illegale.

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