Puzzle of the Dead: enigmi nei cimiteri – la recensione di iPhoneItalia

Immaginate di essere un ragazzino straordinariamente sfigato e di voler far colpo sulla bella del paese. Non avete chance, proprio nessuna, perchè siete dei tipetti cupi e tristi: come fare? Semplice: si va dalla strega locale e la si aiuta a collezionare anime dei morti per realizzare un filtro d’amore. O almeno questa è la soluzione che improvvisa Pip, il protagonista di Puzzle of the Dead: forse non è proprio al prima soluzione che viene in mente, ma anche questo puzzle del resto è abbastanza fuori dagli schemi, e regala parecchi deliziosi grattacapi, oltre ad un’ambientazione un po’ diversa dal solito.

Ah, beata gioventù: chi non ha passato la propria adolescenza girando per cimiteri e lapidi, alla ricerca di anime dei morti? Pip è un tipetto triste che sembra fatto apposta per vagare per il Campi Santi, ed è anche decisamente sfigato, perchè a lui toccano solo cimiteri infestati dalle peggiori cose: vampiri, spiriti, zombie, statue dagli occhi laser e chi più ne ha più ne metta.

Il giocatore deve cercare di tenerlo vivo, e di fargli raccogliere le Anime disseminate per il livello: per farlo Pip deve evitare ostacoli, spostare blocchi, crearsi dei ponti sui corsi d’acqua e cercare di costruirsi dei percorsi sicuri. Una volta recuperate tutte le anime presenti nello schema compare una chiave, che va a sua volta raccolta prima di guadagnare l’uscita.

Puzzle of the Dead è un puzzle classico, dove tramite la vista dall’alto si deve controllare il personaggio di Pip all’interno dello schema. Per muoverlo occorre trascinare il dito nella direzione appropriata, e se è vero che questo sistema non è proprio velocissimo, permette comunque il grado di precisione necessario per un gioco di questo tipo. Purtroppo però anche la velocità è importante, perchè alla fine del livello si viene valutati in base a quanto tempo rimane: questo è indicato da uno scheletro in alto, che parte dall’essere dorato e si svuota poco a poco, per diventare prima d’argento e poi di bronzo. Insomma, non ci sono limiti di tempo, ma se siete dei completisti che vogliono il massimo del punteggio in ogni schema dovrete cercare di fare in fretta… ed è comandi non vi saranno d’aiuto.

A parte questa piccola pecca, la giocabilità è decisamente ad un buon livello: i livelli si sbloccano in maniera lineare, uno per volta, e la progressione della difficoltà è graduale, e mai noiosa. Certi livelli si finiscono al primo colpo, mentre per altri occorreranno diversi tentativi, ma rimanere del tutto bloccati è difficile. Proseguendo nel gioco inoltre si aggiungono nuovi nemici, nuove meccaniche e nuove difficoltà, che tengono il giocatore costantemente coinvolto.

Anche per quanto riguarda la grafica Puzzle of the Dead non ha nulla da invidiare ad altri titoli: è un puzzle old school decisamente interessante. La sua estetica è un tuffo nel passato, pizellosa e retrò, decisamente ben fatta. Abbinata a certe dinamiche di gioco ricorda, a tratti, le sequenze più puzzle dei primi Zelda: e sono gran bei ricordi. Anche le musiche, cupe e atmosferiche, sono decisamente ben fatte.

In definitiva Puzzle of the Dead è un gioco classico nella sua impostazione, e nella sua grafica, ma decisamente godibile. Se siete degli amanti dei rompicapi in stile Sokoban, ma volete qualcosa di un po’ diverso dal solito e con un look vecchia scuola, avete trovato il gioco che fa per voi!

Puzzle of the Dead è disponibile su App Store a 0,79 €, oppure in versione lite, gratuitamente

 

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