Albert mi è piaciuto subito, ovviamente per i suoi meriti estetici: un gioco per piacermi deve essere bello, e per me bello vuole dire innanzitutto visivamente innovativo ed originale, oltre che ben realizzato e curato in ogni dettaglio. Poi è chiaro che l’originalità è sempre qualcosa di molto relativo, nel settore in continua espansione dei giochi su App Store… ma basta un’occhiata per capire che Albert non è “il solito gioco”… almeno in apparenza.
Lo spirito che anima Albert è assolutamente unico: il protagonista è un goffo bambino senza età con una lumaca domestica di nome Toto, un cane che si chiama Medor e una macchina con le zampe da giraffa. Albert è un individuo onirico che fa cose assurde, sognanti, fuori dalla realtà, e vive in un mondo di cose semplici e poetiche, magistralmente rappresentato da una grafica davvero particolare. Forse le immagini non ne rendono appieno il fascino: Albert è una specie di collage, fatto con ritagli di carta incollati, fotografie, disegni, giuntati insieme in uno strano miscuglio che risulta interessante soprattutto quando è sottilmente animato, in maniera un po’ naif ma estremamente originale. La grafica insomma è molto originale e non delude… il problema è che il gioco non ha praticamente altre attrattive, e dopo i primi secondi di stupore diventa davvero difficile tornare a giocarci.
In Albert si segue una giornata nella vita del protagonista omonimo, occupato in una serie di faccende assolutamente comuni come lavarsi, fare colazione e portar fuori il cane. Ognuna di queste semplicissime azioni va a costituire un mini-gioco che dura al massimo qualche minuto, alla fine del quale si ricevono da una a tre stellette in base al punteggio ottenuto. Come obiettivo aggiuntivo, in ogni livello è nascosto un “tesoro” che va trovato e toccato.
I mini-giochi sono piuttosto vari e vanno dal far cadere in mano ad Albert una saponetta, dopo aver condotta in un labirinto di piastrelle da bagno tramite l’inclinazione dell’apparecchio, ad attività decisamente surreali come riattaccare le foglie sugli alberi o guidare la sua macchina che al posto delle ruote ha le gambe di una giraffa… Sono tutti giochi molto semplici e anche se ottenere 3 stelle non è proprio facilissimo probabilmente vi stancherete di giocarci molto prima di averle conquistate. Ed è questo il grande problema del gioco: con solo una dozzina di mini-giochi, tutti di ben scarsa longevità, Albert si finisce in un minuto… e stanca ancora prima. Tre giochi inoltre richiedono l’uso di un microfono, e questo potrebbe essere un problema per i possessori di iPod Touch.
Molti dei controlli sono inoltre tremendamente imprecisi e rendono molto frustrante ottenere dei buoni punteggi. In ogni caso dopo pochi minuti i giochi si esplorano tutti, e anche se alcuni possono essere sbloccati solo dopo aver ottenuto un certo numero di stellette nei giochi precedenti, la longevità rimane molto scarsa.
Insomma, Albert è una raccolta di mini-giochi decisamente deludente: il modello di riferimento per questo tipo di giochi resta il mitico Wario Ware, Inc. delle Nintendo, una collezione di micro-giochi da pochissimi secondi, caratterizzati dalla loro completa assurdità ed aderenza alla realtà: si andava da quello dove mettersi le dita nel naso a quello dove si infilava il filo nell’ago, fino a giochi dove si doveva pelare una banana per mangiarla… Albert, con i suoi giochi semplicistici e assurdamente onirici prova a fare la stessa cosa e a renderci interessanti attività come mordere i toast o appaiare i calzini… ma come spesso accade gli sviluppatori hanno dimenticato un paio di particolari. Wario Ware era un capolavoro di giocabilità, perchè se era vero che i giochi proposti erano completamente privi di pretese, era anche vero che ce ne erano CENTINAIA e che duravano davvero pochissimi secondi: stancarsi era davvero molto difficile, e il gameplay privo di tempi morti rimbalzava il giocatore da un gioco all’altro, senza soste. Il gioco era vario, serrato, divertente, mai scontato.
Albert è tutto l’opposto: i giochi disponibili sono pochi, sono decisamente già visti e mancano di ogni tipo di attrattiva. Inoltre i controlli ferraginosi e imprecisi rendono l’esperienza abbastanza fastidiosa e la riuscita dei giochi è speso piuttosto casuale. Certo, la grafica è bella ed originale, ma una bella grafica non basta da sola a portare sulle spalle un gioco.
Insomma, posso consigliare Albert sono ai gamers davvero appassionati di giochi di questo tipo, o alla ricerca di un’esperienza particolare. E solo dopo averli avvisati: costa meno di un caffè, è vero, ma il sapore che vi lascia in bocca è molto meno duraturo.
Albert è disponibile su App Store a 0,79 €