Radio Flare Redux, la recensione di iPhoneItalia

Radio Flare Redux è uno di quei giochi talmente fuori dal comune da essere difficilmente catalogabili. si potrebbe definire un gioco trasversale a diversi generi… se non fosse che i generi che Radio Flare Redux attraversa sono apparentemente talmente tanto lontani tra di loro da risultare difficilmente compatibili, perchè si tratta nientemeno che di uno sparatutto… musicale… con controlli vicini a quelli di un dual-stick shooter



Il giocatore controlla una navicella spaziale, vista di profilo, con il pollice sinistro. Con il pollice destro ne controlla il mirino: tenendo premuto si prendono di mira i nemici da fucilare, rilasciando si fucilano. I nemici fucilati lasciano dietro di sè dei pixel, che vanno raccolti per migliorare il proprio punteggio, che è quantificato con delle stelle in alto a destra. Accumulare stelle serve a sbloccare nuovi livelli oltre a simpatici extra come nuovi colori per la navetta.

Insomma, è tutto molto semplice: si prende di mira, si spara, si raccolgono i punti. Questa dinamica in tre “movimenti” obbliga però ad una certa organizzazione, perchè i nemici si presentano in ondate ed è quindi necessario mirare mentre si raccolgono i punti e sparare mettendosi in posizione per evitare l’ondata successiva… Insomma, ci vuole un certo senso del ritmo, e Radio Flare Redux ci viene in aiuto: le ondate di nemici si presentano infatti con altrettanto ritmo, seguendo, in qualche modo, la musica. Non sono esattamente una fan di questo genere, molto disco-trance, ma si presta decisamente bene al tipo di gioco, e per una volta l’elemento musicale è usato in maniera originale e creativa, non solo come sottofondo. La musica aiuta infatti a prevedere l’andamento dei nemici, il ritmo e la velocità a cui si presentano: Radio Flare Redux non è certo un Tap Tap Revenge, ma giocarlo con il volume spento gli toglie una buona dose di fascino e lo rende anche decisamente più difficile.

La grafica del gioco, a sua volta, si accompagna alle onde sonore, con sfondi astratti animati che mimano gli effetti di un kaleidoscopio dance e pulsano a ritmo con la musica, arrivando quasi a distrarre e rendendo del tutto meritorio il warning iniziale per i giocatori epilettici. I nemici sono poco più di macchie nere, e nella grafica è tutte estremamente sintetico ma anche terribilmente appropriato. Quando si muore, la navicella si sfoca in un blob nero, e i colori spariscono nel grigio. All’inizio di ogni livello c’è la nebbia data dalla grana del disturbo di un monitor un po’ arrugginito.

Quello che rende Radio Flare Redux un gioco così interessante va al di là dei gusti del singolo e delle preferenze musicali. Radio Flare Redux è un gioco notevole per la propria coerenza interna, per la compattezza e l’unità del tema, che fanno si che ogni elemento, dalla grafica ai controlli, dalla musica al gameplay, sia perfettamente omogeneo e in rapporto con gli altri. Radio Flare Redux è uno shooter da discoteca, e tutto è un omaggio ad un certo mondo e ad una certa estetica: musiche martellanti, grafica epilettica, controlli che rendono fluido il passaggio da un movimento all’altro del gioco.

Insomma se una sera avete voglia di un po’ di scatenarvi un po’ ma non avete nemmeno voglia di alzarvi dalla sedia, o come me siete allergici alle discoteche… Radio Flare Redux è un gioco da provare. Ma provatelo anche se di lavoro fate le cubiste. C’è il rischio che vi piaccia anche di più.

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