Push Notifications su iPhone: il punto della situazione

Sono passati oramai diversi mesi da quando il servizio di Push Notifications di MobileMe è stato presentato e dal successivo “quasi” flop che ne è risultato.

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Per chi non lo sapesse, con il sistema “Push” le email vengono “spinte” direttamente dentro l’apparecchio, evitando a noi di doverle gestire manualmente tramite appositi programmi come Mail. Semplificando, con questo sistema le email arriverebbero sul telefono come gli SMS.

Le aspettative su questo servizio sono state quasi del tutto disattese rispetto a quanto detto anche dallo stesso Steve Jobs, tanto che  Apple ha mandato in giro una nota in cui si invitava “gli operatori” a non abusare del termine “push” parlando di iPhone e MobileMe, quest’ultimo fatto funzionare parzialmente con una serie di patch successive.

Ora La casa di Cupertino sembra avere quasi pronta la soluzione per la questione Push Notifications con l’implementazione di un proprio sistema e quindi scartando l’ausilio dei sistemi RIM e Microsoft Exchange Server. E questo per avere la possibilità di gestire con una tecnologia “nativa” tante applicazioni presenti sul melafonino come su Mac, ed aumentare le prestazioni di certe componenti hardware come la batteria che ad oggi, con il Push attivo, dura a stento sopra le 7 ore. 

Utilizzando dei servizi propri per la gestione della Push Notifications, questi potrebbero essere usati anche per altre applicazioni (oltre a email, calendari e contatti) come, ad esempio, quelle di IM così da permettere all’utente di fare altro con iPhone mentre chatta (ricordiamo che per un vincolo dell’SDK le applicazioni non possono girare in background).

Senza entrare nei dettagli tecnici di come Apple gestirà tutte le infrastrutture necessarie al funzionamento di questa tecnologia, possiamo dire che una volta rilasciata, se per l’utente finale non ci sarà praticamente quasi nessuna differenza di percezione nel modo di visualizzare gli eventi notificati a cui è abituato ad esempio sul BlackBerry, enormi saranno le differenze infrastrutturali, più rapide e snelle nella gestione Apple.

 

via theapplelounge

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