Presentato il DDL per l’abrogazione del decreto Pisanu sull’accesso ad internet, ma i tempi si allungano!

Malgrado in queste ore circolino su internet articoli entusiastici per l’abrogazione del decreto Pisanu, purtroppo le cose non stanno proprio così e tale abrogazione, se avverrà, potrà avvenire solo entro fine febbraio, a dispetto di quanto promesso a novembre dal ministro Maroni.

Partiamo da principio. Il decreto Pisanu, varato nel 2005 come misura terroristica, imponeva numerose limitazione alla fruizione degli hot-spot pubblici. Tale decreto è stato poi prorogato di anno in anno, malgrado tutti gli altri paesi occidentali avessero già abrogato la norma.

Il decreto prevede che chiunque offra accesso a internet in un pubblico esercizio o in un circolo privato  era tenuto a registrarsi presso la Questura. Il gestore doveva inoltre tenere un registro dei dati dei propri clienti o soci che si connettevano a internet, con l’obbligo a un’identificazione certa degli utenti della propria rete (tramite carta d’identità o numero di cellulare) e a custodire i dati sul traffico che avevano fatto su internet (il cosiddetto “log”), perché le forze dell’ordine, all’occorrenza, potessero consultarlo. Il decreto, comunque,  non vale solo per gli internet point, ma anche per gli utenti privati che magari vogliono condividere la propria connessione WiFi privandola di protezione. Questo, legalmente, non è possibile e di fatto scoraggia anche i gestori di locali pubblici a creare dei punti wireless accessibili a tutti.

Oggi, finalmente, il ministro Maroni ha presentato un disegno di legge per abrogare alcuni obblighi del decreto Pisanu. Tale disegno, però, non è stato ancora esaminato, per cui i tempi si allungano e l’abrogazione ufficiale non avverrà prima di febbraio.

Inoltre, non è tutto oro quel che luccica. Il DDL presentato da Maroni non prevede l’abrogazione dell’articolo 7 del decreto Pisanu, quello cioè che obbliga l’identificazione degli utenti che vogliono collegarsi ad internet. Quello che verrà abolito, infatti, è solo l’obbligo di richiedere l’autorizzazione in Questura per gli hot spot WiFi.

Insomma, un pastrocchio normativo che cambierà poco quella che è la situazione attuale, salvo una esplicita abrogazione della norma, che, però, sembra non avverrà nemmeno quest’anno, in quanto il Governo ha già approvato l’annuale Milleproroghe senza alcun riferimento al decreto Pisanu.

[via]

Offerte Amazon di oggi