Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #2: la recensione di “Crazy Heart” [iTunes Movie]

Da novembre anche in Italia è possibile noleggiare ed acquistare film su iTunes, per poi visualizzarli tramite iPhone o iPad. Proprio per questo iPhoneItalia, in collaborazione con jtzmovies.it, ha deciso di aprire una sezione dedicata al Cinema su iDevice, recensendo i migliori film presenti nell’iTunes Store e dando quindi agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggaire. Oggi parliamo di un film che in Italia è passato un pò in sordina, ma che negli States ha ricevuto grandi consensi dalla critica e dal pubblico (ha incassato 47 milioni di dollari a dispetto di un budget di produzione di 7 milioni), stiamo parlando di Crazy Heart di Scott Cooper (Rottentomatoes Rate: 91%, media voto 7,4 su 192 recensioni).


Bad Blake è un musicista country del sud degli Stati Uniti, un tempo sulla cresta dell’onda, ora solo mito per vecchi appassionati, ridotto a suonare in sale da Bowling o piccole bettole in paesini sperduti nel deserto del meridione americano. Sulle spalle di un artista così sensibile, chiamato addirittura il cow boy dell’amore per le sue canzoni, questa mancanza di gloria pesa come un macigno, e reggere il confronto con  cantanti più giovani che hanno imparato tutto quello che sanno da lui, è difficile da affrontare. Non scrive più canzoni da tre anni e lo spettro dell’alcolismo lo riduce ad un essere che sta perdendo la propria dignità. Un’incontro casuale però sembra risollevare le sorti dello sfortunato  cantante, una donna che cerca di strappargli un’intervista entra nella sua vita e fa tornare nelle sue vene il ritmo e la

vitalità di un tempo, ma il demone del bere, oramai, ha preso il sopravvento. Tornano i concerti con migliaia di spettatori  come spalla a Tommy Sweet (Colin Farrell), ragazzo che è stato avviato al country proprio dalle stesso Blake e poi diventato stella da milioni di dischi, e torna anche la voglia e l’ispirazione di scrivere brani, grazie alla suo nuova musa ispiratrice. Un giorno però  esce da solo con il figlio del suo nuovo amore,  la bellissima Jean Craddock (Maggie Gyllenhaal), per portarlo ad un centro commerciale. Fermandosi ad un pub per bere, perde il bambino e con lui anche la considerazione di Jean, che lo pianta definitivamente, tornando nella sua città natale.

Per l’ennesima volta, la cuocente delusione, lo farà sprofondare nell’alcool, fino a che non deciderà di chiedere aiuto al suo amico di vecchia data Wayne Kramer (Robert Duvall), che lo porterà in un centro di recupero e lo reindirizzerà verso una vita migliore, fatta di musica, concerti e  soldi sufficienti per vivere come un tempo. Il film, nel complesso molto bello, è la classica e inflazionata storia americana, dell’artista che sul viale del tramonto, quando tutto sembra andare per il peggio, riuscirà ad alzarsi e a ritornare ad essere quello che era un tempo. Come sanno quelli che il cinema lo conoscono veramente bene, la trama non è sempre fondamentale nei film, perché le storie non le scrivono solo gli sceneggiatori ma anche gli attori, e lo script non è l’unico modo per dare emozioni in un opera cinematografica, essendo questa formata  anche da molti altri elementi, come per esempio la colonna sonora o la fotografia. Bene, questo film si basa proprio su questi elementi, e non in modo sufficiente ma in modo sopraffino.

Jeff Bridges, vincitore del premio Oscar come migliore attore per questa interpretazione, risulta di un carisma e di una forza viste poche volte nel cinema degli ultimi anni. Oltre ad innamorarvi di lui, sperando per tutte le due ore di durata della pellicola che un personaggio del genere esista veramente, vi delizierà con la sua voce, interpretando realmente le canzoni, scritte appositamente per il film da due grandi della musica country, T-Bone Burnett e Ryan Bingham, vincitori anch’essi del premio Oscar per la colonna sonora. La poetica del film poi, sarà accompagnata da una grandiosa fotografia (firmata da Barry Markovitz), che immortalerà gli spazi sconfinati di quei luoghi, aridi e duri, rappresentando perfettamente l’essere di chi li abita. Un film insomma, che si basa su questi elementi, scelti da una

produzione (Robert Duvall e T-Bone Burnett) diretta da chi conosce perfettamente questa musica e questa terra , ma che ,nonostante sia lontano dalle grandi case di produzione, non riesce a distaccarsi dai clichè tipici della cultura americana. La regia è firmata da Scott Cooper, mediocre attore, alla sua prima esperienza dietro la macchina da presa, e speriamo l’ultima, vista la poca dimestichezza che dimostra in un film che riuscirebbe a girare anche un bambino, con un Jeff Bridges in così grande spolvero.

Se non avete visto il film, correte a scaricarlo, lo potete trovare su iTunes al prezzo di 13,99 Euro per l’acquisto e ad un prezzo di 3,99 euro per il noleggio. Il film è disponibile in formato HD solo per le piattaforme iPad ed Apple TV.

Pro: Jeff Bridges, una stupenda fotografia, le canzoni di Bad Blake (sempre che non odiate la musica country)

Contro: una regia troppo piatta e impersonale, la base della storia che nel cinema americano è stata riproposta troppe volte.

Voto : 7,5

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