Un modo originale per mettere a confronto tre tra le aziende informatiche più importanti al mondo è quello di immaginarle ad un tavolo da poker, carte alla mano, giocarsi il tutto per tutto per battere gli avversari. Allora immaginate un tavolo verde, una luce soffusa, fumo nell’aria e 3 giocatori di poker che si chiamano Apple, Microsoft e Google. Chi ha le carte migliori da giocare?

Ogni giocatore ha delle carte interessanti. Partiamo da Apple, in mano ha sette carte: azienda incentrata sugli utenti, integrazione verticale dei propri prodotti, soluzioni chiuse (iPhone, ad esempio, sincronizzabile solo con iTunes), prezzi più elevati della media ma che garantiscono margini migliori, brand di altissimo livello con la garanzia di prodotti di qualità, ecosistema che attira sempre più sviluppatori, marchio prestigioco che invoglia il consumatore a desiderare altri prodotti (tanti, dopo aver comprato un iPhone, hanno poi scelto un Mac).
Google ha meno carte, ma tutte piuttosto vantaggiose. Saprà giocarsele? Al tavolo verde si ritrova con: marchio riconosciuto, visione di prodotti che sfruttano il cloud, incentrata sugli utenti, alcuni principi simili a quelli Apple, software ed interfacce molto efficienti.
Microsoft si ritrova con tre importanti carte: si concentra solo sul software, relegando alle altre aziende il lato hardware (almeno nella maggior parte dei casi), molto attiva nel campo business con prodotti ampiamente usati e riconosciuti, è chiusa ed impedisce a terze parti di usare standard proprietari.
Ora starà a loro giocare le carte al momento giusto, studiando anche le mosse degli avversari. Come finirà questa partita?