29 giugno 2007 – 29 giugno 2010 : 3 ANNI di iPhone tra pensieri e ricordi… [LE NOSTRE RIFLESSIONI]

Questo è uno di quei casi in cui trovare le parole adatte per iniziare una storia non è affatto facile, per il fatto che le cose che vorrei dire sono talmente tante da non riuscire a racchiuderle in un percorso definito. Ma voglio provarci. Per farlo ho aspettato un giorno speciale, questo, in cui si celebra il terzo compleanno di un oggetto che, personalmente, ho adorato sin dal primo giorno, e che, piano piano, è entrato nella mia vita di tutti i giorni, come in quella di molti altri, e, in tanti piccolissimi modi, l’ha resa spesso migliore: OGGI L’IPHONE COMPIE 3 ANNI! E io voglio ripercorrerli tutti insieme a voi!

3 anni. Si, un tempo brevissimo se pensiamo che ogni volta che ci sono i Mondiali ci sorprendiamo di quanto siano volati gli ultimi 4 anni, ma anche molto lungo quando ci accorgiamo che nel frattempo sono iniziati e finiti nuovi amori, nuove amicizie, nuovi fratellini o sorelline. Il tempo passa volando, e per quanto ognuno di noi cerchi sempre di far finta di niente, un pò ci pesa vedere gli anni correre così e scoprirci già grandi quando ci sentiamo ancora delle farfalle appena sbocciate.

Questo ci accade perchè siamo umani, e come tali, abbiamo sentimenti, emozioni, passioni, sogni e ricordi. E quando tutto questo si unisce il risultato è la bellissima vita che viviamo, sempre diversa, mai uguale a se stessa, incredibilmente colorata e così piena di imprevedibilità. Ma c’è un mondo invece, nel quale il tempo che passa porta solo miglioramenti e nel quale il passato non esiste mai, se non come riferimento per apprezzare il presente. Un mondo dove la novità è sempre meglio di quella precedente, e dove il nuovo che avanza cancella il vecchio, l’obsoleto, il superato. Sto parlando del progresso tecnologico di cui siamo testimoni in questi anni e che, giorno dopo giorno ci appartiene sempre di più.

Mi fa sorridere e sorprendere sentire anziane signore nei grandi store di elettronica, chiedere a un commesso l’ultimo modello di caffettiera Alicia De Longhi, perchè hanno deciso di abbandonare l’amata Moka sotto consiglio dei nipoti giovani. O stupirmi vedendo giovanotti di terza età giocare con i videopoker invece che farsi il classico Tresette con le Modiano e un buon vinello.

Allo stesso modo è incredibile pensare che bambini di 5 anni possano essere così veloci nell’imparare questo o quel videogioco di calcio o di avventura, eppure quando li vediamo in azione ci sembra tutto così normale. Loro imparano in fretta e vengono avvolti in modo del tutto naturale da questa nube di tecnologia. Questo è il loro mondo. E il mondo ora è questo. Tutti, ma proprio tutti, in un modo comunque diverso per ognuno di noi, siamo travolti ogni giorno da novità tecnologiche che, volenti o nolenti, cambiano il nostro modo di usare le cose e viverle. Non ci sarà mai un ricordo del passato che non comporti malinconia ricordandoci come eravamo abituati a fare certe cose e di come adesso tutto sia cambiato. A volte è cambiato in meglio, regalandoci nuove prospettive e possibilità prima nemmeno immaginate. A volte in peggio, come il vivere le nostre giornate sempre meno insieme e sempre più da soli, con i nostri computer, le nostre console di gioco e, si, anche loro, i nostri cellulari, smartphones e tutto il resto. Oggi siamo felici per tutto questo, ieri però lo eravamo allo stesso modo, con gli album di figurine e le biglie di ogni colore, con i soldatini e le macchinine Majorette a cui facevamo fare inseguimenti degni dei migliori film d’azione di oggi. Il tempo andato ci ha portato fino a qui ma non è stato poi così male questo viaggio. Siamo solo un pò più grandi, e dispiaciuti per questo..forse.

In questo contesto, e scusate il lungo prologo, voglio infilarmi io, riportando l’orologio indietro di esattamente 3 anni.

29 giugno 2007:

Un giorno d’estate come oggi. Sei mesi dopo aver visto per la prima volta Steve Jobs sul palco del Keynote presentare al mondo l’oggetto che, ancora una volta, avrebbe rotto gli schemi e cambiato radicalmente il mercato, arriva nei negozi, o meglio, negli Apple Store, il tanto atteso, quasi invocato, iPhone di Apple. Il primo indimenticabile telefono della Mela.

Quanti di voi si ricordano lo stupore generale che tutti hanno provato quando il signor Jobs fece vedere l’interfaccia incredibilmente innovativa di questo dispositivo? E quanti di voi ricordano la prima foto zoomata dalle sue dita ( il bambino con il cappello di pelliccia), e  l’OOOOOH generale che ne scaturì? Gesti automatici che oggi facciamo ogni giorno sul nostro iPhone e che sono diventati talmente normali da non stupire più nessuno, o quasi. Ma solo 3 anni fa questo era assolutamente stupefacente, nuovo e incredibilmente avanti. Avanti per tutti. Avanti per la gente comune, abituata ancora ai classici telefoni con le tastiere o nel migliore dei casi, a un touchscreen penosamente inferiore. Avanti per tutti i produttori di telefonia, che da quel momento in poi si mossero all’ unisono in un’unica direzione, quella di imitare iPhone e la sua interfaccia, senza però mai riuscirci davvero. Ancora oggi il multitouch del primo iPhone non si è visto su nessun altro dispositivo, se non gli iPhone successivi. Molti storceranno il naso a questa frase, eppure sfido chiunque a trovare uno smartphone, se vogliamo sminuire iPhone così, che in questi ultimi tre anni abbia montato sù un touchscreen così meraviglioso da entrare in simbiosi con le nostra dita, sin da subito. Nessuno dimentica i tantissimi difetti che il primo iPhone portava con sè, e nessuno potrà mai negare di aver stretto le labbra in un “mmmmmm però questo non me lo aspettavo” tutte le volte che scoprendo le tante meraviglie di iPhone, ne scropriva anche le tante lacune. Non serve elencarle, le sappiamo tutti, e molte di queste le ha ancora oggi. Eppure, come la donna perfetta o l’uomo dei sogni, anche l’iPhone con i suoi difetti e le sue imperfezioni, si è sempre fatto amare e apprezzare da tutti.

Mi fa quasi imbarazzo confessarvi oggi la mia repulsione iniziale verso questo nuovo prodotto. Sono sempre stato, o meglio, lo ero, un fanatico dei prodotti Nokia. Sono arrivato a possederne una decina e usarli tutti a seconda di come mi sentivo. “Malato, fissato, fuori di testa” mi dicevano gli amici vedendomi cambiare cellulare ogni due mesi, e in effetti avevano ragione. Non appena Nokia se ne usciva con un nuovo modello dovevo averlo, anche solo per una fotocamera leggermente migliore, non importa; il senso di appagamento distorto che ne derivava in me era l’unica cosa che giustificava i tanti soldi spesi per tutti quei telefoni. Oggi sorrido pensando che se li avessi conservati avrei sicuramente fatto una bella foto di “gruppo” con tutti loro e in mezzo i 4 iphone che ho avuto. Ma nn si può.

Che bello sarebbe conservare tutte le cose della nostra vita così come conserviamo i ricordi importanti, sempre nitidi e veri dentro di noi. E invece gli oggetti passano, proprio come il tempo, che li invecchia e li rende inutili e passati. Di tutti i giocattoli che avevamo da bambini quanti sono rimasti con noi ancora oggi? Forse in un modo o nell’altro aver avuto il giusto tempo di goderceli ha fatto si che, crescendo, non ci siano serviti più, e siano finiti in qualche bustone per i poveri o nella spazzatura. E solo a distanza di anni ne abbiamo nostalgia e ci dispiace non averli conservati. Oggi, tornando all’iPhone, infatti, mi dispiace non aver conservato il mio primissimo melafonino, il 2G, così unico e vero pezzo da collezione, tra una decina d’anni. La qualità e l’assoluta novità che ha portato questo dispositivo venne apprezzata subito da moltissimi, anche fuori dagli U.S.A, tanto che su internet spopolavano annunci di iPhone in vendita a prezzi folli. Io personalmente ebbi la fortuna di prenderlo in America, in un negozio di elettronica come tanti ce ne sono in centro a New York, poichè all’Apple Store non avrei potuto, visto il vincolo alla sottoscrizione di un contratto. Ricordo che m’impressionava addirittura lo slide EMERGENCY che appariva all’accensione insieme allo spinotto. E che piacere provai quando riuscii ad attivarlo.

Sin dai primi giorni dopo il lancio, infatti, si sentì subito parlare della possibilità di sbloccare il software di iPhone, per renderlo più completo e performante, e in un paio di mesi arrivò il primo metodo di Jailbreak (“infrangere le sbarre” letteralmente)

Certo, al tempo era molto meno conosciuto e dunque molto meno diffuso di ora; ma d’altronde lo era anche l’iPhone stesso. Dopo i primi 12 mesi di iPhone 2G, i dati di vendita erano sì soddisfacenti, ma non stratosferici come quelli a cui si è arrivati successivamente.

Ricordo con un sorriso quante volte al giorno lanciavo l’Installer sul mio iPhone 2G jailbreakkato con un metodo allucinante che prevedeva lo sblocco manuale di Telefono, Youtube, Network e Sim. L’Installer, si, proprio lui, una sorta di AppStore primordiale su cui i primi sviluppatori esprimevano tutta la loro ispirazione, creando applicazioni semplici e tweak di ogni tipo, che mano mano miglioravano e colmavano le tantissime mancanze del primo terminale Apple. Forbicette alla mano, per tagliare l’angolino superiore della mia Sim, ricordo il mio entusiasmo vedendo la scritta “I TIM”, dopo avervi unito il piccolo chip della Turbo Sim, che “illudeva” il blocco operatore AT&T  facendogli leggere tutte le sim, comprese quelle italiane, esclusa Tre ( iPhone 2G non era UMTS!).

Poi arrivarono i primi tool dedicati, che resero il tutto molto più semplice. Ziphone, QuickPwn, RedSn0w, PwnageTool, PurpleRa1n, Sn0wbreeze, BlackRa1n, Spirit…ecc e la diffusione del jailbreak oggi è altissima rispetto all’inizio.

In Italia ovviamente si dovette attendere fino all’anno successivo per vedere arrivare i primi iPhone, legati inizialmente a un contratto, e poi anche sim free. Era il 2008, e Steve Jobs lanciò la seconda generazione di iPhone, che aggiungeva la rete 3G e un processore più performante, a un dispositivo menomato, soprattutto in Europa, sotto quel punto di vista. Mentre in U.S.A la rete 3G non era indispensabile, vista la presenza di tantissimi hot spot wifi free, in Europa questo era un vero e proprio must, per il lancio di iPhone. E così fu infatti. iPhone 3G arrivò e da allora tutto è cambiato.

Estate 2008: poco prima del lancio di iPhone 3G arrivò come un fulmine a ciel sereno, la notizia che Apple avrebbe lanciato, insieme al nuovo melafonino, uno store online in cui vendere applicazioni sviluppate da chiunque, aziende note del settore, ma anche gente comune, tramite un kit, l’SDK, fornito direttamente da Apple stessa: l’AppStore, direttamente accessibile da iPhone, oltre che tramite iTunes.Forse nemmeno Steve se ne rese conto all’inizio, ma proprio questa idea geniale di concedere lo sviluppo agli altri e lasciare ad Apple il compito di revisionare tutte le applicazioni proposte ed autorizzarle, fu il vero vaso di Pandora per il successo di iPhone.

Da quel momento in poi gli sviluppatori che scrivevano applicazioni per iPhone si moltiplicarono in modo impressionante e nel tempo, acquistare un iPhone divenne sinonimo di “Fare tutto”, proprio grazie a una miriade infinita di applicazioni di ogni sorta e utilità, soprattutto nella vita di tutti i giorni. Naturalmente la facilità di utilizzo, la qualità dell’interfaccia e del multitouch di iPhone, furono le armi perfette per far si che AppStore s’imponesse in questo modo. E, ovviamente, anche le principali aziende di videogames si mossero in tal senso, sfornando titoli su titoli, e rendendo l’iPhone una delle più diffuse console di gioco portatili.

Con l’arrivo di iPhone 3Gs, molto più performante rispetto al 3G, caricare giochi pesanti divenne molto più immediato e la percezione degli utenti molto più appagante. Col tempo Apple ha imparato dagli “errori”, rendendo il suo dispositivo sempre più completo e aggiungendovi, man mano, caratteristiche mancanti e di cui gli utenti hanno sempre richiesto a gran voce l’implementazione. I firmware che si sono susseguiti, dall’1.0 al 4.0 (iOS4) di oggi, hanno segnato un cambiamento importante di tanti aspetti. L’hardware, naturalmente è cambiato, aggiornandosi, in quanto a fotocamera, processore, memoria Ram e materiali usati.

Dall’alluminio del primo iPhone si è passati alla plastica del 3G e 3GS, per approdare al vetro infrangibile di iPhone 4. Pur mantenendo una certa cecità e sordità nell’effettuare le sue scelte, Apple ha sempre ascoltato gli utenti e il mercato anche se solo per quello che riteneva giusto implementare, mentre per molte altre cose siamo ancora al punto di partenza, senza flash, senza bluetooth sbloccato  e molte altre cose. Ma va bene così. Se non altro il jailbreak esiste anche per questo. Per godersi l’iPhone al massimo delle sue possibilità e delle nostre esigenze. In ambito “original” intanto, i mesi sono volati e nel frattempo il successo di AppStore è diventato davvero universale.

Oggi, a distanza di soli due anni dall’apertura di AppStore, siamo arrivati a oltre 210.000 applicazioni presenti, un numero stratosferico rispetto alle poche migliaia del Market di Android o dell’Ovi Store di Nokia, tanto per citarne due. E il concetto di applicazione, subito abbreviato in “app” , è diventato quasi sacro. “Non c’è iPhone senza Apps, verrebbe quasi da dire“. D’altronde anche tutti gli spot di iPhone sono incentrati proprio su questo aspetto, enfatizzando come per tutte le nostre azioni quotidiane, ” c’e’ un App”. E non è un modo di dire. E’ davvero così! Trovare una farmacia aperta intorno a noi, trovare il risultato di una partita di 30 anni fa, ritoccare una foto aggiungendovi un fumetto, leggere le notizie di giornata, prenotare un volo o cercare un orario di partenza, leggere la trama di un film o imparare una ricetta di un dolce…ecc., sono tutti piccoli esempi di come, ogni giorno, ognuno di noi usa il suo iPhone, scoprendo sempre applicazioni nuove che fanno al caso nostro e aggiungendo quindi  utilità ad utilità.

Quasi nessuno, oggi, tra quelli che sono passati ad iPhone, tornerebbe indietro a Nokia, Samsung o altri, proprio perchè è evidente come questo dispositivo vada oltre il concetto di “ce l’ho da tanto, mi ha stufato, voglio cambiarlo”. Prendete me: cambiavo decine di Nokia spendendo più soldi di quanti ne avessi, ed ero contento. Oggi ho solo l’iPhone e lo cambio una volta l’anno. E sono appagato, soddisfatto ed entusiasta oltre che contento. Azzardo un paragone un pò forte, però se, come si dice sempre “l’uomo vuole essere il primo amore di una donna, e la donna vuole essere l’ultimo amore di un uomo”, ecco, allo stesso modo “l’iPhone è assolutamente l’ultimo cellulare di tutti”.

In generale è così. Pochissimi restano delusi e cambiano. La maggior parte di coloro che hanno acquistato un iPhone, resterà “a vita” (in futuro magari nn esisterà più proprio il concetto di telefonino, dunque virgolettiamo) il loro telefono. Non esagero dicendo che io per primo, tre anni fa, sono stato costretto a rivedere tutte le mie convinzioni in ambito cellulari. Esisteva solo Nokia per me? Bene. Ora reputo Nokia una grandissima azienda che produce ottimi cellulari. Ma iPhone è qualcosa di diverso. E’ mille altre cose, e per ultima, un telefono. Non tutti capiscono questo aspetto, e allora è giusto che loro vedano solo i suoi difetti, che sono sicuramente tanti, e che gli preferiscano i tanti altri dispositivi simili, che cercano di imporsi proprio colmando i difetti di iPhone, ma senza replicarne i pregi. iPhone 4 è appena arrivato e già piovono critiche da tutte le direzioni. E’ sempre stato così, fin dal primo giorno e continuerà a essere così anche in futuro.

Un giorno avremo Html 5 ovunque e flash sarà solo un ricordo, la fotocamera di iPhone sarà arrivata a 12Mpx e i video avranno qualità Full HD, lo schermo sarà Full 3D con multitouch anche a due mani, la scocca sarà di materiale infrangibile anche cadendo da 50 metri, si potranno dettare gli sms con la voce senza margine di errore, potremo fare videochiamate olografiche e la batteria durerà mesi. Ma sicuramente qualcuno non sarà ancora contento. Oggi però voglio mettere da parte queste argomentazioni, sulle quali non si finirebbe mai di parlare e di discutere. Questa mia lunga riflessione aveva il semplice scopo di rivolgersi a tutti coloro che l’iPhone lo hanno sempre apprezzato e che, nonostante tutto, sono d’accordo con tutto quello che ho detto. Ecco, per loro e solo per loro, che condividono con me la passione di possederne uno, ho voluto ricordare questo giorno speciale.

BUON TERZO COMPLEANNO iPhone!

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