“Solomon’s Boneyard”: Recensione del prequel del mitico “Solomon’s Keep”

è da poco presente su AppStore “Solomon’s Boneyard” il prequel dell’amatissimo “Solomon’s Keep”

L’uscita del primo “Solomon’s Keep” su AppStore fu una grande sorpresa (qui trovate la nostra recensione completa): si tratta infatti  di uno dei migliori esempi di dual stick shooter mai apparsi su iPhone, impreziosito da un sistema di crescita del personaggio e acquisizione skill molto efficace, in grado di rendere ogni partita diversa dall’altra. Come se non bastasse, “Solomon’s Keep” a differenza di altri giochi, è sempre stato aggiornato e migliorato con encomiabile frequenza dai programmatori. Fatte queste doverose premesse parliamo di questo secondo capitolo della serie, che cronologicamente rispetto al primo “Solomon’s Keep”, si rivela esser un prequel.

Rassicuriamo subito i numerosi fan del primo “Solomon’s Keep” dicendo che questo “Solomon’s Boneyard” non delude le aspettative. Sintetizzando: un gioco estremamente coinvolgente, divertente e con un immenso fattore “rigiocabilità”.

Partiamo come di consueto dal comparto grafico: sotto questo punto di vista “Solomon’s Boneyard” è praticamente identico al suo predecessore. Questa ovviamente è una buona notizia essendo stato “Solomon’s Keep” un gioco graficamente molto piacevole. Le ambientazioni e i personaggi vantano un’eccellente definizione, stesso dicasi per il livello di dettaglio. Le animazioni non sono da meno, rivelandosi oltrechè ben realizzate anche molto divertenti in alcune circostanze. Il gioco gestisce un gran numero di personaggi su schermo, addirittura più di quanti ce ne fossero in “Solomon’s Keep” e anche in questi casi il framerate non va in affanno. La differenza grafica principale rispetto al primo capitolo di “Solomon’s Keep”, è rappresentata dal maggior numero di effetti grafici presenti su schermo. In “Solomon’s Boneyard” infatti disporremo di un più vasto (e vario) libro di magie, rese in maniera ancora più spettacolare. La resa grafica generale di “Solomon’s Boneyard” è molto soddisfacente e non ci sono lacune particolari da segnalare.

Il comparto sonoro non delude rivelandosi all’altezza del comparto grafico e del primo “Solomon’s Keep”. La muscia e gli effetti sonori, entrambi egregiamente realizzati, accompagnano l’azione di gioco in maniera efficace e non risultano mai invadenti.

Comparto tecnico quindi promosso a pieni voti, non è cambiato più di tanto dal primo capitolo, ma essendo “Solomon’s Keep” già molto soddisfacente, non c’è motivo per muovere critiche di alcun tipo.

In termini di giocabilità questo “Solomon’s Boneyard” si attesta sugli stessi ottimi livelli di “Solomon’s Keep”. I controlli di gioco sono decisamente immediati e prevedono l’utilizzo del virtual pad (è anche possibile renderlo invisibile per guadagnare preziosi millimetri di schermo, ma non ho trovato questa opzione troppo comoda a dire il vero): avremo in basso a sinistra la croce direzionale, in basso a destra il tasto direzionale di fuoco, a cui avremo attribuito la skill primaria (la direzione in cui scaglieremo i nostri incantesimi è determinata per l’appunto da questo tasto di fuoco direzionale in basso a destra, in maniera del tutto simile ai controlli presenti nei dual stick shooter).

Non ci resta che parlare delle novità di questo “Solomon’s Boneyard”:

– Ben sette personaggi selezionabili;

– Nuove e più numerose skill e incantesimi;

– L’impostazione di gioco è cambiata, prima si eploravano dungeon ora invece ci si ritroverà in un’area aperta, all’interno della quale dovremo affrontare infinite orde di nemici;

– La crescita del personaggio avviene in maniera più o meno simile a “Solomon’s Keep” con l’aggiunta del fattore “persistenza”;

– Anche i soldi guadagnati durante i nostri massacri sono “persistenti”;

– Sono stati aggiunti molti tipi di equipaggiamento, power up durante i livelli e elementi utilizzabili;

– Il mana del nostro personaggio si rigenera più velocemente, per bilanciare l’azione di gioco ora più frenetica;

– Il nostro personaggio inizierà l’avventura con più potenziamenti alle skill rispetto a quanto accadeva in “Solomon’s Keep”;

In termini di longevità “Solomon’s Boneyard” conferma il fattore dipendenza che già caratterizzava il primo “Solomon’s Keep”, colpendo il giocatore con la sindrome “Ancora una partita e basta”. Personalmente preferivo la struttura dei livelli a dungeon, ma è una questione di gusti personali, l’azione di gioco rimane comunque assolutamente irresistibile e coinvolgente. Pur essendo un dual stick survival shooter, “Solomon’s Boneyard” impone uno stile di combattimento ragionato, che premia l’azione pianifcata e attenta piuttosto che il massacro indiscriminato senza un minimo di strategia.

Ogni incantesimo ha caratteristiche diverse per quanto riguarda il raggio di azione, la forma dell’area di effetto e via discorrendo: ciò si traduce nel doversi adattare alla tipologia di personaggio da noi utilizzato e ad affrontare i livelli in maniera diversa a seconda degli incantesimi a nostra disposizione. Non esiste come nella maggior parte dei giochi di questo genere, una strategia o un’arma sempre vincente e consigliata: ogni personaggio dovrà affrontare le orde nemiche in maniera peculiare.

Coloro che hanno amato il primo “Solomon’s Keep” adoreranno questo “Solomon’s Boneyard”, che migliora ogni aspetto del primo capitolo, rivelandosi da subito un prodotto più completo e curato. L’unica ragione che potrebbe determinare un minore gradimento del titolo in questione rispetto al primo capitolo è per l’appunto il preferire i dungeon agli scenari aperti. Ma in ogni caso il gioco conserva tutti i pregi che caratterizzavano il primo “Solomon’s Keep”, aggiungendo molta carne al fuoco.

Tra le novità non gradite c’è la possibilità di acquistare oro tramite l’in-app purchase, ma bisogna dire che non se ne sente assolutamente il bisogno e anzi la cosa rovina la longevità.

Il giudizio globale su questo “Solomon’s Boneyard” è quindi molto positivo, mi sento di sconsigliarlo unicamente a chi odia profondamente il genere. Bisogna inoltre tenere in considerazione la grande professionalità dei programmatori, che nel caso del primo “Solomon’s Keep”, hanno continuato senza sosta a migliorare il gioco con frequentissimi e corposi update.

Mi auguro quindi che continuino a comportarsi in questa maniera anche con questo “Solomon’s Boneyard”. Nel complesso un titolo tanto semplice quanto coinvolgente, che sa divertire senza pretese, intrattenere senza mai risultare frustrante o ripetitivo. Le novità apportate rispetto al primo capitolo sono interessanti e nella maggior parte dei casi estremamente gradite (mi riferisco in primo luogo al numero di personaggi selezionabili, forse l’unica vera pecca riscontrata nel primo “Solomon’s Keep”), contribuendo ad aumentare la piacevolezza di un titolo che già di per se poteva offrire molte ore di divertimento.


Concludendo un titolo molto consigliato sia agli appassionati di questo tipo di giochi che ai giocatori occasionali, “Solomon’s Boneyard” è perfetto sia per partite mordi e fuggi che per lunghe sessioni di massacro indiscriminato. Se volete farvi un’idea sulla tipologia di gioco prima di procedere all’eventuale acquisto, qui trovate il link alla versione Lite del primo capitolo (quindi non di questo “Solomon’s Boneyard” ma di “Solomon’s Keep”). Il prezzo è comunque molto contenuto considerate le numerose ore di divertimento che è in grado di offrire.

Coinvolgente come pochi altri titoli su AppStore.

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