Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #38: la recensione de “Il treno per il Darjeeling” (2007) [iTunes Movie]

Torna la rubrica con i migliori film dell’iTunes Movie Store, in collaborazione con jtzmovies.it, così da poter dare agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggiare. Oggi vi presentiamo “Il treno per il Darjeeling”, diretto da Wes Anderson e interpretato tra gli altri da Owen Wilson, Jason Shwartzman e Adam Brody. Il film è stato un buon successo al botteghino (incasso globale 35 milioni di dollari) ed ha diviso la critica di settore (rotten tomatoes rate 68% con una media voto di 6,5/10 su 168 recensioni). Per quanto riguarda i premi, il film ha partecipato al Festival del Cinema di Venezia, vincendo il Leoncino d’Oro, premio assegnato dalla giuria dei giovani.

 

 

 

 

 

Dopo la morte del padre, ad un anno di distanza, il più grande di tre fratelli (Owen Wilson) decide di riunire la famiglia, organizzando un viaggio lungo l’India in direzione Darjeeling, luogo in cui si trova la madre (Anjelica Huston). I tre (gli altri due fratelli sono interpretati da Jason Shwartzman e Adam Brody) affronteranno un percorso che li porterà ad affrontare i problemi che li hanno tenuti lontani tra loro dopo la tragica scomparsa del capofamiglia e tra mille avventure cercheranno di fronteggiare gli inesorabili cambiamenti radicali che la vita comporta. Wes Anderson al suo quinto lungometraggio, decide di ritornare ad affrontare i problemi familiari, dopo il successo de “I Tanenbaum”, film che ha dato una svolta alla sua crescente carriera. Lo stile è unico ed inconfondibile e porta, ormai da qualche anno, quella ventata di freschezza e originalità al cinema americano, solitamente molto schematizzato,

uniforme e, concedetemi la parola, “globalizzato”. Questa commedia, con risvolti estremamente drammatici, racconta con un timbro particolarmente comico ed ironico i complessi problemi che si possono riscontrare in una famiglia, la quale, attraverso un metaforico viaggio spirituale in india, distaccandosi dalla frenesia del mondo occidentale, riesce ad affrontarli e risolverli portando alla crescita individuale di ognuno dei personaggi. La problematica principale affrontata dalla storia è la mancanza di fiducia tra i tre fratelli, come viene spesso ricordato dalle battute del film, scaturita soprattutto dall’attaccamento ai beni materiali, in questo caso ereditati dal padre. Questa mancanza porta i tre a non avere quell’appoggio fraterno, fondamentale per riuscire ad affrontare i problemi che sorgono dalle responsabilità della crescita e solo alla fine del viaggio, quando allegoricamente

getteranno le valigie firmate, saranno liberi dai concetti edonisti tipici dell’essere occidentale, ancorato spesso ad una felicità tangibile ma non reale. La sceneggiatura è firmata dallo stesso Anderson, da Roman Coppola (fratello di Sofia e figlio di Francis Ford Coppola) e da Jason Shwartzman (anch’esso nipote di Francis Ford Coppola), che interpreta il più piccolo dei tre fratelli, ed è come sempre atipica, con battute pungenti, situazioni grottesche e una comicità che richiama in pochi istanti il marchio “Andersoniano”. Come in “Fantastic Mr Fox” (recensito qualche mese fa), la fotografia assume un ruolo fondamentale per descrivere i quadri tipici dello stile di questo regista originario del Texas, creando come sempre un mondo unico e riuscendo a trasportare in pellicola quel suo modo fantasioso di vedere il mondo. La colonna sonora poi, ci accompagnerà sinuosamente in questo mondo

descrivendo molte delle scene fondamentali in cui il binomio telecamera-musica si sostituisce alle parole, lasciando alla pura tecnica cinematografica il compito di trasmettere i concetti più importanti. La particolarità del prodotto in questione non concede all’attore molta libertà d’azione, essendo schematizzato in una difficilissima farsa grottesca, impegnativa da interpretare, che a molti può risultare anomala se non addirittura fastidiosa (ed infatti la cerchia degli attori usati da Anderson è molto ristretta, 10 attori usati in 6 differenti film). Proprio per questa unicità di stile, i film di Anderson sono sempre oggetto di discussione, la critica si divide, il pubblico apprezza fino ad un certo punto e alla fine delle proiezioni molti si possono ritrovare un pò disorientati.  Il cinema risulta essere l’arte più soggettiva mai inventata, e le stranezze, soprattutto quelle più innovative sono sempre le più difficili da essere apprezzate. Anderson è, come detto in precedenza, uno di quegli artisti che divide, che è amato da alcuni ed odiato da altri, considerato genio ed incapace, ma una cosa è oggettivamente lampante, è uno dei pochi ad avere uno stile completamente personale e immediatamente riconoscibile, il che al mondo d’oggi è estremamente difficile.

Potete trovare “Il treno per il Darjeeling” sull’iTunes Movie Store al prezzo di 9,99 Euro per l’acquisto in formato standard, a 3,99 Euro per il noleggio nel formato HD ed a 2,99 Euro per il noleggio in formato standard.

Pro: prodotto originale, regia molto curata, film divertente e riflessivo.

Contro: il prodotto può risultare ostico ad alcuni, in alcuni momenti il film perde un po’ di ritmo.

Voto: 7

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