Il Film della settimana scelto da iPhoneItalia #14: la recensione di “Mission Impossible” (1996) [iTunes Movie]

Come ogni venerdì torna la rubrica  con i migliori film dell’ iTunes Movie Store, in collaborazione con jtzmovies.it, così da poter dare agli utenti consigli sui titoli da acquistare o noleggiare. Oggi vi presentiamo il film “Mission Impossible” (1996), diretto da Brian De Palma, già autore di grandi film come “Scarface” e “Gli Intoccabili”, vincitore nella sua carriera di numerosi premi internazionali (Berlino, Cesar e molti altri) ma anche di numerosi Razzies Awards (i premi americani per i peggiori film). Il film che andremo a recensire ebbe un grandissimo successo di pubblico in tutto il mondo (Francia, Germania, Italia e Giappone in particolare) e anche  negli Stati Uniti (budget di produzione 80 milioni di Dollari, incasso globale 460 milioni di Dollari di cui 181 solo negli USA), ma non fu accolto molto bene dalla critica (rotten tomatoes rate 59% con una media voto di 6/10 su 45 recensioni).

Durante una missione a Praga, per impedire a terroristi russi di venire in possesso di una lista di nomi in codice di agenti sotto copertura,  la squadra di cui fa parte l’agente segreto Ethan Hunt (Tom Cruise), viene eliminata in un agguato. Dopo essersi messo in contatto con un suo superiore, Hunt scopre che l’incarico suicida faceva parte di un piano per scoprire la talpa nell’organizzazione, ed essendo apparentemente l’unico superstite viene incolpato di essere il responsabile della fuga di informazioni. Ethan riesce a fuggire prima di essere catturato, e da questo momento il suo scopo sarà quello di provare la propria innocenza. Con l’aiuto di Claire (Emmanuel Beart), sopravvissuta anch’essa all’agguato, il genio informatico Luther Stickell (Ving Ramhes) e il pilota Franz Krieger (Jean Renò), dovrà mettere in atto una mission impossible: smascherare la vera talpa, sfuggire dalla morsa dell’agenzia e riabilitare il proprio nome con la CIA. Tom Cruise, da considerarsi la vera anima del film, con questa pellicola dette vita alla sua più remunerativa idea, la casa di produzione Cruise-Wagner, capace di incassare più di tre miliardi di dollari con appena 20 film. L’attore americano infatti, intuì la crisi di idee in cui versava la saga di 007 negli anni ’90, e riuscì a mettere assieme un cast tecnico di primissimo livello per soddisfare la sete di spionaggio del pubblico americano. Alla regia fu scelto uno dei padri della New Hollywood e maestro del genere thriller d’azione, Brian De Palma. Il tocco del regista è tangibile e la libertà d’azione data da una produzione indipendente è evidente. Fino alla scena finale infatti, intrisa di esplosioni e momenti irreali, De Palma, gioca magistralmente con la grande presenza atletica del suo protagonista, riuscendo inoltre a trasmettere una tensione continua allo spettatore.

La telecamera si muove con un mix perfetto tra vecchio stile (la telecamera si muove nel campo d’azione) e stile moderno (cambi continui di inquadratura), differenziando palesemente i momenti di trama ai momenti di azione pura. Le grandi idee non mancano all’ispirato regista di origine italiana, basti pensare alla bellissima scena dei flashback, differenti dalla storia raccontata in sottofondo, come per far capire che il nostro protagonista è già a conoscenza della realtà dei fatti, nonostante il falso racconto del  suo ex capo Jim Phelps (John Voight), a cui un attento spettatore avrebbe già dovuto risalire attraverso la stampa di provenienza della Bibbia. Oppure ancora, quella entrata più di tutte nell’immaginario collettivo, l’irruzione nella stanza segreta della CIA, con un Tom Cruise appeso ad una corda in un ambiente sotto stretto controllo tecnologico, come a dimostrare la superiorità dell’uomo rispetto alle macchine. La bellezza del film, e i relativi omaggi al genere spy-story, si interrompono bruscamente con le riprese aeree del treno TGV, in cui si può intravedere un cambio di rotta registico che strizza l’occhio agli amanti della spettacolarità, ma che fortunatamente, durando solo una ventina di minuti, non riesce a distruggere quanto di buono costruito in precedenza. La sceneggiatura è affidata a due grandissimi autori, David Koepp (Jurassic Park, Carlito’s Way) e  Robert Towne (premio Oscar con Chinatown, Il Socio), ed è uno dei punti di forza di “Mission Impossible”. Colpi di scena, intrighi internazionali e una trama complicata ma esplicata perfettamente, si legherà e scioglierà continuamente durante le quasi due ore di film,dividendo la trama in tre distinti momenti narrativi: il primo della trappola, in cui si omaggiano i film di genere del passato ed in cui avremo più momenti cupi, il secondo della costruzione del grande piano, che sarà caratterizzato dall’omaggio della storica serie televisiva ed il terzo della vendetta, tema tipico americano contraddistinto infatti dal più tipico cinema d’oltreoceano, fatto di azione, esplosioni e momenti irreali.

Gli effetti speciali, impressionanti per l’epoca, sono affidati alla Industrial Light & Magic di George Lucas, che oltre alle spettacolari immagini dell’inseguimento in treno, ha ideato la riuscita e copiatissima scena della maschera con il volto di Jim Phelps che Ethan Hunt si sfila in uno dei momenti finali. Solo per ribadire la perfezione della produzione di questo film, anche la scenografia è stata curata da una leggenda di Hollywood, che risponde al nome di Norman Reynolds che i filmofili più accaniti conosceranno benissimo per aver vinto due premi Oscar (oltre ad altre quattro nomination) con niente di meno che Guerre Stellari e Indiana Jones. La recitazione è forse il punto debole del film. Brian De Palma è sicuramente un regista abituato a lavorare con i più grandi attori americani, da Al Pacino (in Scarface) a Robert De Niro (in Hi Mom!) fino ad arrivare ad Orson Wells (Conosci il tuo coniglio), ed è quindi incline all’uso di inquadrature in primissimo piano e a lasciare una certa libertà interpretativa ai personaggi che con semplici gesti o espressioni sono in grado di descrivere i fatti più di mille parole. Nel cast di Mission Impossible però, nessuno sembra in grado di reggere questa responsabilità, a partire dalle tante spalle che girano attorno al protagonista della storia, Jean Renò ed Emanuel Beart su tutti, molto statici, poco espressivi e forse anche troppo caratterizzati. Se non possiamo invece lamentarci dell’atleticità, la verve e la fascinosità scenica di Tom Cruise,  anch’egli pecca ancora nella recitazione di base, macchinosa e troppo essenziale, ancora distante dalle grandi caratterizzazioni delle sue ultime fatiche come Tropic Thunder, Operazione Valchiria e Innocenti Bugie.

Tutti gli amanti dei generi thriller, azione e soprattutto spionaggio rimarranno soddisfatti da “Mission Impossible”, film poliedrico, divertente ed appassionante. Potrete trovare il film nell’iTunes Movie Store al prezzo di 7,99 Euro per l’acquisto della versione standard, 3,99 per il noleggio in formato HD e 2,99 per il noleggio della versione standard. Come sempre, buona visione.

Pro: scene da grande cinema, gli amanti dello spionaggio avranno pane per i loro denti, buon bilanciamento di vari generi.

Contro: l’ultima parte è irreale e molto “americana”, i personaggi sono molto caratterizzati, gli attori un po’ troppo statici.

Voto : 7

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