A Wall street Google continua la sua ascesa a scapito di un titolo Apple profondamente sottovalutato. Un approfondimento tra prospettive e speculazione…

Per la maggior parte dei parametri, Apple è un’azienda in piena salute. Fatturati record, record di vendite, margini sempre alle stelle. Ma a Wall Street da fine Settembre il titolo continua a perdere, a scapito di quello di Google che, al momento, pare attrarre molto gli investitori. Come sempre, però, la borsa si dimostra un gioco di prospettive e, spesso, di speculazioni.

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Guardando questo grafico, che propone l’andamento nell’ultimo anno delle oscillazioni del titolo Apple e Google, sembra quasi che da fine Settembre si sia rotto un incantesimo a Cupertino e ne sia nato uno a Mountain View.
Non è difficile immaginare che molti degli hedge found che si occupano tra gli altri, anche del settore ICT (grossi fondi di investimento che spostano decine di miliardi) abbiano deciso di spingere forte su Google e di vendere molte delle proprie partecipazioni Apple che, considerando l’ascesa vertiginosa degli ultimi due anni, hanno certamente remunerato cospicuamente molti degli investimenti fatti.

Apple rimane tra le aziende più importanti al mondo, giocandosi con alternanza ancora il primo posto con la Exxon Mobil (l’azienda petrolifera dalla capitalizzazione più grande del mondo). Capitalizzazione di mercato che vede ancora Apple essere superiore del 46,4 per cento rispetto a Google, sebbene il prezzo delle azioni in continuo aumento del gigante della ricerca online stia gradualmente riducendo il divario. Le azioni di Google sono salite, infatti, del 35 per cento negli ultimi 12 mesi, mentre Apple è scesa del 21 per cento. Questa mattina il titolo Apple è stato scambiato a 431,14 dollari, mentre Google è stato vicino per due volte a quota 838,60 dollari.

Oltre ad un fattore puramente speculativo, come già detto, che aveva già visto (è bene forse ribadirlo) un’ascesa del titolo Apple che difficilmente si sarebbe potuta mantenere tale in eterno, ci sono però delle considerazioni di prospettive che non possono essere ignorate. Un articolo di Bloomberg pone l’accento su ottimismo (prospettive, quindi) e sull’advertising, specialmente del settore mobile. Google, infatti, detiene oltre il 40 per cento del mercato statunitense degli annunci online, con la possibilità di accrescere tale quota per il futuro. “C’è una sola società, scrive Bloomberg, che riesce a trarre beneficio dalla crescita di Internet in tutte le sue aree – che si tratti di video, mobile, locale, sociale, advertising. Apple ha appena fatto bene nel settore dei device, nient’altro”.

Tale analisi potrebbe sembrare ingenerosa visto che, nel modello che Apple ha creato, la stessa è riuscita a generare ben 12,9 miliardi dollari nel 2012 derivanti da servizi collegati al software dei propri dispositivi.

In termini di sistemi operativi, le due società insieme rappresentano più del 90 per cento delle vendite di smartphone in tutto il mondo. Posizione che ha letteralmente lasciato agli altri competitor “le briciole”. Tuttavia, il numero di settori in cui le due società sono in diretta concorrenza è anch’esso in crescita. Google, che possiede un produttore di smartphone e tablet come Motorola, ha recentemente annunciato l’uscita di un Notebook equipaggiato con il proprio Chrome OS equipaggiato da uno schermo ad alta risoluzione che supera addirittura anche il MacBook Pro Retina di Apple. Certo, anche qui, come ha detto lo stesso Tim Cook qualche giorno fa, si apre la guerra alla “caratteristica all’ultimo grido”, tuttavia servirà molto altro che uno schermo iper definito a Google per pensare di impensierire le soluzioni Notebook di Apple (che personalmente considero ancora il vero fiore all’occhiello dell’eccellenza Apple).

Con il mercato degli smartphone di fascia alta che appare vicino alla saturazione, però, gli investitori sono preoccupati che il modello di Apple possa soffrire l’agguerrita concorrenza almeno finché la società non decida di presentare un altro prodotto di rottura, innovativo ed in pieno stile Apple, un po’ come è stato l’iPod prima, e l’iPhone e l’iPad poi. Le attuali voci e rumors si concentrano su un possibile iWatch o su un televisore, tuttavia sono voci che si rincorrono da lungo periodo e i tempi potrebbero rivelarsi non ancora maturi. Nel segmento smartphone, quello che ha regalato più gioie in passato al colosso di Cupertino, la concorrenza sta puntando molto su dispositivi con schermi più grandi e la qualità costruttiva di molti competitor è certamente in salita. Il principale concorrente di Apple – e il più grande alleato di Android di Google – è Samsung che si sta preparando al lancio imminente del suo smartphone di punta, il Galaxy S4, che certamente sarà accompagnato da una massiccia campagna di marketing (come già successo per il modello precedente).

Google, nel frattempo, ottiene il 55 per cento del mercato mobile della pubblicità negli Stati Uniti questo anno, secondo eMarketer, quota prevista in crescita al 57 per cento nel 2014. Il suo sistema operativo Android è in più di due smartphone venduti nel mondo su tre, fatto che amplierà di certo ulteriormente la quota dell’advertising mobile detenuto da Google. A ciò va aggiunta la risoluzione di molteplici indagini anti-trust, che hanno convinto molti investitori a vedere ancora in Google una grande opportunità per i propri investimenti.

Non tutta la classe degli investitori, però. Secondo Warren Buffett, uno dei guru di Wall Street, Apple dovrebbe riacquistare le proprie azioni con alcuni dei suoi 137 miliardi dollari in contanti che detiene nelle proprie casse. Buffett ha paragonato questa operazione alla stregua della tattica per “l’acquisto di banconote da un dollaro per 80 centesimi“.

Secondo infatti altri autorevoli analisti di Goldman Sachs, il titolo AAPL sarebbe il più sottovalutato di Wall Street, che ne hanno stimato il prezzo per azione intorno ai 660 dollari.

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