A distanza di oltre 4 anni dall’uscita dell’iPhone, alcuni VIP italiani raccontano a SkyTg24 come il Melafonino abbia cambiato loro la vita!

Secondo voi, cosa hanno in comune il “Faraone” El Shaarawy, calciatore diciottenne, neo acquisto del Milan con un uomo di 55 anni come Maurizio Galimberti, uno dei più importanti fotografi del panorama italiano? La risposta è tanto semplice quanto immediata e si chiama iPhone, forse l’oggetto di culto del nostro secolo. Ecco come personaggi famosi in Italia spiegano a SkyTg24 il loro rapporto di amore/odio con il Melafonino.

Sono passati, infatti, poco di più di 4 anni dal lancio negli Apple Store statunitensi di quel telefonino, pieno di limiti e limitazioni imposte dalla Apple stessa, ma con un’interfaccia grafica rivoluzionaria per quegli anni e soprattutto una tecnologia multitouch mai vista prima su un cellulare, che ne avrebbero fatto poi un successo ancor maggiore di quello degli iPod.

Ebbene, a distanza di tutti questi anni, diversi personaggi del mondo dello spettacolo italiano hanno di raccontare la loro esperienza ai microfoni di SkyTg24. Iniziamo con il più giovane El Shaarawy, calciatore, che con queste parole ben descrive il modo in cui utilizza il suo Melafonino: “Me l’hanno regalato lo scorso novembre. Da allora non lo mollo più. Mi piace perché è completo, puoi farci di tutto. Io lo uso soprattutto per mandare sms e ascoltare musica. Le app che preferisco? Quelle che servono a leggere i siti sportivi e guardare le mappe. E Facebook, naturalmente”.

Passiamo quindi, alla scrittrice Melissa P., divenuta celebre al grande pubblico con il libro “Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire”, che dichiara di avere sempre in tasca il suo iPhone: “Da due anni. È un regalo di mio padre. Fosse per me, avrei ancora il Nokia del 1998” – aggiungendo anche che questo è diventato per lei il cellulare dei suoi sogni -“È vero, lo sogno spesso. Sogno che mi manda messaggi criptati”. Ma la sua intervista non finisce qui, infatti, la scrittrice ha anche rivelato le sue applicazioni preferite che sono, nell’ordine Instagram, della quale, dice, non ne potrebbe più farne a meno, gli Astri di Paolo Fox e l’applicazione nativa “Note”, che utilizza il mancanza del taccuino e grazie alla quale, racconta, di aver scritto molte pagine all’interno di questa. Non mancano, però, secondo lei anche i lati negativi in questo straordinario smartphone come: “Il tempo che ruba con i vari giochini. È fico, ma anche un limite”.

Cambiando, invece, completamente tipologia di personaggio troviamo il fotografo brianzolo, Maurizio Galimberti, di cui sono famosi i mosaici fatti con diversi scatti Polaroid, che parla del Melafonino raccontando un fatto alquanto buffo: “Tempo fa – dice – ero ad una festa di piazza in Puglia. Una coppia di giovani mi ha chiesto di fare una foto con il loro iPhone. «Guardi, ora con questa applicazione la faccio diventare come un mosaico di Galimberti», mi ha detto il ragazzo senza riconoscermi. È stato divertente”. L’artista ha poi anche rivelato le applicazioni maggiormente utilizzate da lui stesso, come Polaroid e Photo Booth, grazie alle quali usa l’iPhone come fotocamera digitale. “Ma per diletto, non per lavoro. Trovo sia uno strumento fantastico, un buon modo per avvicinarsi alla fotografia e condividerla. Prima per conquistare una ragazza potevi cantarle una serenata. Ora, con l’app giusta, puoi farle una foto, metterci un brano musicale e inviarle tutto”. Tra i limiti dell’iPhone elenca “gli mms e l’interazione con i telefoni non Apple”. “E poi preferisco i tasti, sono ancora poco pratico con il touch screen”. Il grande fotografo ha anche rivelato inoltre che non acquista solo applicazioni fotografiche ma anche quelle per leggere i quotidiani e per riconoscere i titoli delle canzoni.

Rimanendo sempre nel campo fotografico ma da un diverso punto di vista, troviamo il fotoreporter milanese Sergio Ramazzotti che ha, tra l’altro, accompagnato Fabio Caressa in Afghanistan, non risparmiando, però, numerose critiche allo smartphone Apple: “Non ho un iPhone, non ne ho mai sentito l’esigenza – rivela –. Per i miei viaggi, spesso in zone critiche, ho bisogno di contare su un telefono robusto, che funzioni, che faccia il telefono. Certo, le varie app possono essere utili. Ma ho le stesse funzioni sul computer, che comunque dovrei portarmi dietro”. Ramazzotti inoltre non comprende i suoi colleghi che utilizzano la fotocamera dell’iPhone in ambito lavorativo. “Ne ammetto un uso ludico, non professionale. Il reportage di David Guttenfelder, che con il suo iPhone ha immortalato i soldati americani in Afghanistan, lo trovo una follia. Il cellulare è lento, non scatta mai quando vuoi. In una realtà così dinamica rischi di perdere il momento giusto. Inoltre, io sono contro la post produzione spinta nel fotogiornalismo e non ho ancora visto un servizio fatto con l’iPhone e non post prodotto”. detto ciò il giornalista italiano ha anche aggiunto di non apprezzare affatto tutte quelle applicazioni che consentono di modificare successivamente gli scatti che apostrofa come: “Simpatiche mode, ora particolarmente in voga ma destinate a sparire”. “Sono pericolose per due motivi – spiega –. Il primo è che possono rendere interessante qualcosa che non lo è. Anche una foto banale può diventare bella con tutte quelle sovrastrutture. Il secondo è che rischiano di far perdere sensibilità e concentrazione nel momento di cristallizzare l’attimo perfetto. Perché chi scatta sa già che potrà stravolgere la sua immagine in post produzione”. Il fotoreporter, quindi, conclude la sua intervista sconsigliando il Melafonino a coloro che desiderino avvicinarsi al mondo della fotografia: “Con la stessa cifra compri una reflex di qualità dignitosa – racconta –. Secondo me quel telefono è solo un bel giochino. Ecco, se me lo regalassero magari ci giocherei”.

L’ultimo VIP interpellato su questo argomento è il personaggio televisivo ed ex politico Vladimir Luxuria che rivela: “Non sono così scafata tecnologicamente, ho un vecchio cellulare. Prendere un iPhone perché va di moda e ce l’hanno tutti? No, tesoro. Io sono diversa”.

Infine concludiamo segnalandovi che, proprio all’interno dell’articolo, pubblicato sul sito di SkyTg24, parlando dell’applicazione Polaroid, è stato linkato un articolo che si trova all’interno del nostro blog al seguente link. Per queste ragioni ringraziamo la redazione di SkyTg24 per la segnalazione e come sempre voi che ci permettete di crescere ogni giorno di più!

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