Dopo le accuse secondo cui Apple acquisterebbe segretamente annunci su Google per portare gli utenti ad effettuare acquisti in-app su determinati titoli, l’azienda ha risposto che si tratta di un racconto errato e che gli sviluppatori sono consapevoli delle pubblicità che vengono acquistate per loro conto.

Diversi editori hanno affermato che Apple sta acquistando annunci Google che indirizzano gli utenti ad un elenco di app particolarmente remunerative presenti su App Store. In questo modo, Apple spinge gli utenti ad effettuare gli acquisti direttamente in-app e non tramite sito web esterno, così da guadagnare la percentuale del 15-30% sulle commissioni.
Apple ha ora chiarito di acquistare da almeno cinque anni annunci per promuovere i prodotti che distribuisce e questi annunci sono chiaramente contrassegnati come provenienti dall’App Store. L’azienda ha poi affermato che questo approccio non è diverso dai rivenditori che pubblicano annunci per i prodotti che vendono ed è un modello di business assolutamente standard. Ad Apple vengono concessi i diritti legali per fare pubblicità in questo modo negli accordi che ha con gli sviluppatori.
Apple aggiunge inoltre che l’accusa di acquistare “segretamente” o a loro insaputa annunci per gli sviluppatori è un evidente errore rispetto alla reale situazione. Al contrario, l’azienda afferma di parlare regolarmente di annunci pubblicitari con gli sviluppatori e molti di loro esprimono grande apprezzamento per questo supporto.
Apple conferma di essere impegnata a fornire agli sviluppatori le risorse di cui hanno bisogno per avere successo all’App Store. Queste risorse includono compilatori, strumenti di test e debug, supporto tecnico, SDK, librerie, API e altro, ma anche pubblicità sia all’interno che all’esterno dello store.
La pubblicità di Apple per le app terze, ad esempio tramite e-mail, annunci online e social media, ha raggiunto oltre 70 miliardi di impressions nel 2020. L’azienda ha anche promosso oltre 130.000 app su App Store e su vari canali Apple e sta attualmente investendo per supportare più di 100 app su piattaforme come Google, YouTube, Snapchat, Twitter e TikTok.