Apple prepara il ricorso contro la Commissione Europea

Apple si appresta a difendersi ufficialmente contro le accuse della Commissione Europea, dopo la condanna da 13 miliardi di euro per tasse arretrate che, secondo l’UE, sarebbero state evitate grazie ad un accordo illegittimo con il governo irlandese.

q-100

Apple fa sapere che entro questa settimana verrà presentato il ricorso ufficiale contro questa sentenza, non solo perchè la decisione della Commissione “non può essere rispettata”, ma anche perchè le cifre della multa “non hanno senso”. Per cominciare, Apple ritiene che la Commissione Europea abbia falsamente determinato che due delle attività dell’azienda in Europa esistono solo sulla carta, e quindi questo non può giustificare i profitti non tassati. Apple ritiene invece che queste società vengono gestite attivamente e sono reali. Inoltre, Apple fa sapere che non può ottemperare alla decisione della Commissione senza violare le leggi fiscali irlandesi, che prevedono norme diverse per i residenti e per i non residenti.

Per quanto riguarda la cifra, Apple fa sapere che i funzionari europei hanno ignorato i pareri degli esperti scelti dal governo irlandese per determinare la pena. Chiaro tentativo, dice Apple, di massimizzare il danno finanziario. I modelli pubblicati da Apple parlano di numeri molto più bassi rispetto a quelli stabiliti dalla Commissione Europea, tanto che l’azienda si definisce come un “bersaglio conveniente” per racimolare un bel po’ di denaro, visto che il nome Apple attira l’attenzione dei media più di ogni altra azienda.

La Commissione, chiaramente, rimarrà sulle sue posizioni: l’Irlanda ha violato le norme comunitarie, concedendo ad Apple un regime fiscale speciale e fornendo all’azienda un vantaggio competitivo rispetto alle altre imprese. Ma Apple non sarà sola, visto che il ricorso verrà controfirmato anche dal governo irlandese, il quale nega di aver aiutato Apple ad aggirare la legge, visto che le agevolazioni fiscali concesse all’azienda sono fortemente giustificate dagli investimenti concordati con la stessa Apple, che ha portato migliaia di posti di lavoro nel paese, oltre ad infrastrutture moderne ed efficienti. Nella memoria difensiva, l’Irlanda ritiene che con questa sentenza l’Europa farà scappare dal Vecchio Continente tutte le multinazionali e le altre aziende internazionali che vogliono investire nel futuro.

Di fatto, con l’accordo tra Apple e il governo irlandese, l’azienda di Cupertino si è vista assegnare la maggior parte delle imposte con un tasso non superiore allo 0,005% sui miliardi di euro di vendite in tutta Europa. L’Irlanda ha permesso ad Apple di creare una sorta di entità apolide in grado di decidere quanto pagare di tasse, e lo ha fatto in maniera legale (almeno secondo diversi esperti del settore). In pratica, i guadagni di Apple in Europa sono stati divisi con una sede priva di dipendenti e senza una base specifica, e quindi non passibile di alcuna imposta su eventuali profitti di vendita al di fuori dell’Irlanda. Gli Stati Uniti, nel frattempo, non possono tassare quegli utili perchè incorporati in Irlanda.

Una soluzione potrebbe però arrivare dagli USA: Donald Trump ha promesso di abbassare le imposte per il denaro rimpatriato negli Stati Uniti da parte di tutte le multinazionali che hanno sede nel paese. Se prima l’imposta era del 35%, con Donald Trump potrebbe abbassarsi fino al 10% convincendo la stessa Apple a portare negli USA tutti gli introiti e a pagare le tasse con questa percentuale. Se questa modifica venisse approvata dal governo Trump prima della sentenza definitiva della Corte Europea, allora Apple potrebbe salvarsi anche dal pagamento di questi 13 miliardi di euro.

[via]

Offerte Amazon di oggi