7 notizie per 7 giorni: nuovo appuntamento con la rubrica hi-tech di iPhoneItalia – Appuntamento 08/07

hi possiede un iPhone è, nella maggior parte dei casi, anche un appassionato di tecnologia, come lo siamo noi di iPhoneItalia. Proprio per questo abbiamo deciso di creare una nuova rubrica, denominata “7 notizie per 7 giorni”, nella quale verranno riassunte le 7 notizie di tecnologia più interessanti e curiose della settimana, ma non riguardanti propriamente il mondo iPhone. Un modo per discutere insieme di tecnologia e non far mancare nulla ai nostri lettori! Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento.

Addio gol fantasma: arriva la tecnologia nel calcio

Una settimana storica per il calcio: la FIFA ha dato ufficialmente il via libera all’utilizzo della tecnologia in campo per appurare se la palla è entrata o meno in porta. L’ufficialità è arrivata dalla International Football Association Board, l’unico organismo mondiale che può modificare le regole del calcio, che ha quindi accettato di utilizzare un aiuto tecnologico per l’arbitro al fine di appurare se la palla ha superato o meno la linea di porta. La FIFA ha approvato due sistemi tecnologici:  l’Hawk Eye (occhio di falco) ed il GoalRef. Il primo si basa su telecamere piazzate dietro la porta, il secondo su un campo elettromagnetico che reagisce a tre microchip piazzati nel pallone. In entrambi i casi viene emesso un segnale che arriva ad un apposito orologio sul polso dell’arbitro, il tutto in meno di un secondo.

I due sistemi saranno utilizzati ufficialmente al prossimo Mondiale per club che si terrà a dicembre e, se dovessero funzionare bene, verranno utilizzati anche alla COnfederation Cup nel giugno del 2013, per poi essere allargati ai principali campionati nazionali. Il costo per installare i sistemi in ogni stadio si aggirano intorno ai 250.000-300.000€. La FIFA si assumerà comunque i costi per l’installazione nelle competizioni che organizza. Tra l’altro l’installazione sarà eventualmente “autorizzata”, ma mai obbligatoria in quanto ogni lega nazionale potrà decidere se utilizzare o meno la tecnologia e per quali competizioni.
Ecco due casi eccitanti:


[via]

Come un secondo può mandare in tilt internet

Domenica 1 luglio sono andati in tilt i diversi siti internet, quali Reddit, Gawker, StumbleUpon, FourSquare, Yelp e LinkedIn. Il motivo? Colpa di un semplice secondo in più negli orologi. Il 30 giugno, infatti, gli orologi atomici che vengono utilizzati come riferimento dai sistemi informatici hanno segnato un secondo in più, un orario davvero anomalo: 23:59:60. L’ultimo minuto di quel giorno è durato un secondo in più.

Tutta colpa della Luna: la rotazione terrestre è infatti influenzata dal suo satellite naturale e da altri fenomeni minori, ma il sistema non è perfettamente stabile in quanto a volte accelera e altre volte rallenta in maniera impercettibile. Quindi, per tenere conto di queste instabilità e fare in modo che il tempo ufficiale corrisponda con quello astronomico, si usano i cosiddetti secondi intercalari: quando ve ne è la necessità si aggiunge o si toglie un secondo dagli orologi atomici. Purtroppo non tutti i sistemi informatici sono in grado di gestire un minuto di 61 secondi e molti siti basati su Linux sono andati in tilt. Fortunatamente sono stati ripristinati in breve tempo. Altri siti come Google hanno invece trovato una soluzione molto particolare: invece di introdurre un secondo extra tutto in una volta, ha inserito nei propri orologi qualche millisecondo per volta, in modo che non fossero troppo sfasati da causare problemi nel momento in cui tale secondo è stato aggiunto.

[via]

Selfpublishing o selfprinting?

Chiamatelo con il suo nome corretto. Lo chiamano selfpublishing ma si può parlare correttamente solo di “autopubblicazione”, o di selfprinting per i libri cartacei: è questo quanto emerge dalla prima indagine dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sul tema “Selfpublishing o Selfprinting?”, che viene presentata in occasione di Editech2012, la Giornata internazionale di studio e approfondimento organizzata dall’AIE a Milano per far conoscere agli operatori, ancor prima che al grande pubblico, le tendenze in atto e le prospettive nell’ambito dell’innovazione tecnologica nel settore editoriale.

Il fenomeno negli Stati Uniti: in crescita (+58% nel 2011 sull’anno precedente): nel 2010 i titoli autopubblicati erano 133.036, nel 2011 sono stati 211.269 (+58%). Il genere più popolare è quello della fiction (45%), ma in cima alle vendite c’è la non-fiction (38%). Gli e-book rappresentano il 41% del mercato in autopubblicazione negli Stati Uniti: contribuiscono però “solo” all’11% dei ricavi perché costano nettamente meno dei libri fisici. Al primo posto delle piattaforme usate per vendere e comprare libri autopubblicati c’è CreateSpace (Amazon), con 57.602 titoli; seguono AuthorSolutions’, con 41.605 titoli, e Lulu, con 30.019.

Meno del 10% degli autori che si autopubblicano riescono a vivere del proprio lavoro (ma le possibilità aumentano nettamente nel momento in cui ci si dota di un agente che fa da tramite per l’approdo all’editoria tradizionale). E il fenomeno in Italia? Comincia ad avere una suo piccolo ruolo: almeno 40mila i titoli cartacei, altri 6500 in ebook: le stime di AIE individuano 38-40mila titoli self-printing attualmente “in catalogo”, pari al 5-5,5% dei titoli in commercio. Altri 6mila-6.500 titoli in versione ebook (ma potrebbero essere versioni pdf del libro cartaceo).

La Lombardia domina anche qui, seguita a stretto giro dal Lazio: il 19% degli autori italiani selfprinting – uno su cinque praticamente – ha sede in Lombardia. Il 17, 4% viene dal Lazio, il 9,6% (a sorpresa) dalla Campania. Una nicchia a cui guardano però anche gli editori: solo per citarne alcuni, Gems con il torneo Io scrittore, Mondadori che sta creando una piattaforma per le opere auto pubblicate e Atlantyca-Piemme rivolto ai lettori di libri delle collane di Geronimo Stilton.

E’ giusto utilizzare i social network in ufficio?

Un lavoratore su 5 approva l’utilizzo dei social media durante l’orario di lavoro. Il 41% degli intervistati sostiene che i social network in ufficio abbiano un impatto negativo sulla produttività e che la commistione tra aspetti privati e professionali, generata dall’utilizzo di questi strumenti, potrebbe causare problemi sul posto di lavoro.
Tra coloro che ritengono accettabile l’utilizzo dei social media in ufficio, è maggiore il numero di lavoratori con profili specializzati e qualificati (24%) rispetto a quelli meno qualificati (16%).

L’ultimo Kelly Global Workforce Index, l’autorevole indagine condotta da ottobre 2011 a gennaio 2012, su un campione di 170.000 persone in 30 paesi, di cui circa 5.000 in Italia, mostra l’evoluzione dell’approccio dei lavoratori nei confronti dei social network e come questi strumenti stiano impattando sulla produttività in ufficio. La ricerca ha evidenziato i diversi fattori che condizionano i lavoratori di oggi, tra i quali la diversità geografica e generazionale, ponendo l’accento sulle tre principali generazioni: Y (19-30 anni), X (31-48) e Baby Boomer (49-66). “Dall’indagine emerge che la diffusione dei social media sul luogo di lavoro sta avvenendo molto velocemente, infatti, un lavoratore su 5 ne approva l’utilizzo durante l’orario d’ufficio“, afferma Stefano Giorgetti, Amministratore Delegato di Kelly Services Italia. “Mentre molti dipendenti sono pronti a vedere i benefici dell’utilizzo dei social network in ufficio, i datori di lavoro e i dirigenti sono perplessi e devono ancora risolvere alcune complesse problematiche legate alla privacy, al monitoraggio e all’accesso alle informazioni aziendali riservate”.

Nel contesto italiano, risulta che, tra coloro che ritengono accettabile l’utilizzo dei social media per uso personale durante il lavoro, il 25% appartiene alla generazione Y, il 20% alla generazione X e il 17% ai Baby Boomer. In particolare, quasi un quarto (24%) considera questi strumenti validi per condividere opinioni lavorative con amici e colleghi. Nella fattispecie, la regione italiana più incline a questo approccio è la Sicilia (34%), mentre secondo il 67% dei laziali non è corretto scambiare opinioni relative a questioni lavorative attraverso i social media. Solo al 6% dei dipendenti è stato esplicitamente richiesto di non utilizzare i social media sul luogo di lavoro: la regione in cui questa richiesta ha avuto maggiore incidenza è la Liguria, col 9% di risposte affermative.

Un dato interessante che emerge dalla survey riguarda la possibilità dei potenziali datori di lavoro di visionare le pagine del candidato sui social network prima di decidere sull’assunzione: è lecito? La risposta è negativa per il 55% degli intervistati italiani e, specificamente, la regione in cui il diniego è più marcato è la Puglia (64%), seguita da Campania (61%) e Calabria (59%). Inoltre, si conferma la tendenza a scegliere il canale dei social network per la ricerca di un nuovo posto di lavoro, come attestato dal 23% degli intervistati, che predilige questo mezzo rispetto ai metodi tradizionali come giornali, siti online ed agenzie di reclutamento.

“Per molti lavoratori, poter accedere ai social media in ufficio è diventato quasi un diritto. Infatti, sono ormai considerati strumenti fondamentali per la comunicazione e utili per la carriera e per la ricerca di opportunità professionali”, commenta Giorgetti. “Siamo di fronte a posizioni contrastanti tra chi è favorevole e chi, invece, rileva le insidie che la contaminazione tra vita personale e professionale potrebbe generare” e continua: “Proprio a fronte dell’importanza che stanno assumendo i social network nella ricerca di nuove opportunità lavorative, in Kelly Services abbiamo aggiornato il nostro modo di fare recruitment, utilizzando molto i social media come strumenti della nostra strategia globale. L’utilizzo dei social network, infatti, ci permette sia di fare brand awareness nei confronti dei candidati passivi (ovvero quelli che non stanno cercando attivamente un nuovo lavoro), sia di raggiungere più agevolmente i candidati attivi. Ovviamente, per una società come la nostra, consentire ai dipendenti l’accesso ai social media (in particolare, a quelli business oriented, come LinkedIn) è fondamentale, per entrare direttamente in contatto con candidati interessanti e “spendibili”. Anche Facebook e Twitter, però, hanno un peso sempre maggiore nella nostra strategia complessiva, perché ci permettono di ampliare la “cassa di risonanza” delle opportunità di carriera che offriamo e, al tempo stesso, d’individuare candidati idonei, in particolare – ma non solo- per profili più tecnici, in aree quali IT, Marketing o Digital a tutto tondo”.

H2o Audio Interval per iPod Shuffle: tra acqua e musica

Interval è l’unico case impermeabile per iPod Shuffle progettato per chi ama nuotare sia in mare aperto d’estate che in piscina tutto l’anno. Ascoltare della buona musica mentre ci si allena rappresenta infatti il modo più rilassante e divertente per migliorare le proprie performance atletiche. Per gli utenti iTunes da ora è sufficiente inserire il proprio iPod Shuffle nella custodia impermeabile H2o Audio Interval. Una volta fissata tramite clip nella parte posteriore degli occhialini, l’iDevice risulterà completamente impermeabile, ben protetto e facilmente utilizzabile grazie ai 4 pulsanti di comando e agli speciali auricolari in dotazione. La speciale custodia per iPod Shuffle H2o Audio Interval viene commercializzata in Italia da Realtek al prezzo consigliato di euro 99,00 Iva inclusa.

Waze è alla ricerca di nuovi map editor

Waze è un ottimo sistema di navigazione satellitare multipiattaforma e gratuito, preciso e sempre aggiornato. Ma come è possibile tanta accuratezza e tanta tempestività negli aggiornamenti sulla viabilità, sulle nuove rotatorie, sulle vie che cambiano senso di marcia, sui lavori in corso? Sono i map editor di waze (26.000 wazers hanno editato almeno una volta dal 2009) che permettono tutto ciò.

Infatti, se da un lato la community di Waze – che in Italia è quasi arrivata a 1,5 milioni di utenti – contribuisce attivamente trasmettendo report quali incidenti, traffico, polizia, pericoli sulla strada (in un anno si contano circa 2,4 milioni di segnalazioni) e segnalando nuove strade, cambiamenti di sensi di marcia, lavori, ecc., semplicemente mantenendo aperta l’applicazione durante gli spostamenti, esiste poi un’intensa attività di correzione e verifica di tutti questi dati che non sempre viene fatta dallo stesso utente al proprio PC di casa. I map editor sono quindi degli utenti che, appassionati dall’applicazione e desiderosi di offrire il proprio contributo alla community, decidono di dedicare del tempo al miglioramento o alla creazione delle mappe di waze. Ad oggi i map editor hanno contribuito a editare circa 385.000 strade e 15.000 città e paesi!

Da qualche settimana waze ha pubblicato il nuovo manuale sul Map editing, che contiene le basi di informazioni utili a coloro che desiderano diventare map editor fornendo specifiche tecniche sulle modalità da adottare durante l’editing. Il manuale è visionabile a questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=BC79suBV8dw

L’esigenza di nuovi map editor è molto forte per mantenere waze al top tra i navigatori con le mappe più aggiornate; questa è la forza di waze e per questo siamo sempre alla ricerca di nuovi utenti, soprattutto fuori dalle grandi città”, ha detto Silvio Cassago, primo map editor waze al mondo.

E’ infatti italiana la persona che più di tutte è impegnata quotidianamente nella modifica, aggiornamento e verifica delle mappe sul nostro territorio. Silvio Cassago, utente waze da novembre del 2009 e da subito diventato map editor, dedica infatti ogni giorno almeno due ore per verificare che l’attività di altri map editor sia stata effettuata correttamente e che non ci siano incongruenze nelle mappe. Una dedizione che deriva dalla grande passione per la tecnologia in generale e per waze in particolare, di cui è ‘early adopter’ fin dal suo lancio in Italia nel 2009.

Quando fai delle modifiche alle mappe e poi verifichi che tutto funziona al meglio provi una grande soddisfazione” ha commentato Silvio Cassago. “Oltre a lavorare sulle mappe due o tre ore ogni giorno, ho anche una profonda interazione con altri map editor con i quali condivido esperienze e consigli. Mi piace anche supportare i nuovi map editor che si uniscono alla nostra community e insegnare loro trucchi e procedure per operare al meglio. Ed è fantastico quando diventano esperti e iniziano a lavorare in autonomia collaborando attivamente alla crescita di waze in Italia”.

“Abbiamo bisogno di nuovi map editor che ci affianchino nell’attività quotidiana”, ha detto Steve Mezzadri, map editor e primo utilizzatore di waze fin dall’estate del 2009. “E’ importante che i nuovi map editor siano consapevoli della responsabilità che hanno, che prendano seriamente il proprio lavoro informandosi e leggendo il wiki di waze. In questo modo potremo continuare a dare tutti insieme un vero contributo alle mappe di waze, in modo che siano sempre le più aggiornate tra tutti i navigatori disponibili”.

All’inizio del mese di giugno si è tenuto il primo MeetUp italiano di waze, al quale erano presenti una quindicina di map editor che si sono confrontati sui temi più ‘caldi’ quali la gestione dei nuovi map editor e gli aspetti tecnici legati strettamente all’editing delle mappe. Erano presenti anche Dror Cohen ed Elizabeth Reato, rispettivamente project&community manager e social media manager per la community italiana di waze, che hanno incontrato i map editor e gli utenti più affezionati presenti all’evento.

Al Campus di Cremona del Politecnico di Milano due Percorsi di Eccellenza dedicati alle App per Smartphone e Tablet

Lo sviluppo e il marketing legato alle applicazioni Mobile oltre ad essere un argomento attuale è elemento cardine di nuovi progetti di ricerca e mercati in espansione: “lo dimostra l’elevato numero di richieste di profili inevase e di proposte di collaborazione che riceviamo da tutta Italia” – dichiara il Prof. Ferretti, Prorettore del Polo di Cremona. Per questo motivo la realizzazione e il marketing di Mobile App per Smartphone e Tablet è il tema a cui verranno dedicati il prossimo anno accademico, accanto ad altri temi come “Imprenditorialità femminile” e “Marketing Digitale”, 2 dei 10 Percorsi di Eccellenza promossi dal Polo di Cremona del Politecnico di Milano.

I Percorsi di Eccellenza, ormai giunti con estremo successo alla V Edizione, si rivolgono a giovani brillanti e motivati che vogliano arricchire il proprio percorso universitario con esperienze extracurriculari altamente formative e multidisciplinari. Una crescita personale e professionale che viene stimolata grazie all’inserimento degli allievi in azienda, o direttamente nei centri di ricerca universitari, per acquisire anche una maggiore consapevolezza di quelle che sono le logiche aziendali e le richieste attuali del mondo del lavoro. Gli assegnatari dei Percorsi di Eccellenza possono inoltre partecipare gratuitamente a corsi di approfondimento di formazione avanzata su diverse tematiche rivolti a professionisti del settore.

Di rilievo infatti le iniziative organizzate in ambito Mobile dal Campus di Cremona, centro di competenza a livello italiano per i Servizi Mobile: un corso sull’HTML5 orientato al Mobile di 5 giornate che si è svolto nello scorso febbraio ed ora 3 giornate dedicate allo sviluppo di Mobile WebApp previste per i prossimi 26, 27 e 28 Luglio.
Gli attuali assegnatari dei due percorsi a tema sullo sviluppo di applicazioni Mobile svolgeranno inoltre un tirocinio all’interno del Mobile Lab. Potranno così avvicinarsi alla realtà sia della ricerca universitaria sia aziendale e saranno affiancati da un tutor che li seguirà nello sviluppo e nella pubblicazione di una Web Application appositamente progettata per dispositivi Mobile.

Completa l’elenco dei vantaggi proposti una Borsa di Studio da 5.000 Euro, un vero e proprio primo stipendio per il lavoro fatto in azienda, elemento distintivo di questa iniziativa che premia esclusivamente il merito dei candidati senza vincoli di reddito.

La scadenza per la compilazione del form di richiesta di partecipazione al bando, disponibile sul sito del Polo di Cremona all’indirizzo www.cremona.polimi.it nella sezione Borse di Studio, è il 14 settembre 2012.

In qualità di Affiliato Amazon, iPhoneItalia riceve un guadagno dagli acquisti idonei.
Offerte Amazon di oggi