Catcha Prince: una favola al contrario – la recensione di iPhoneItalia

A chi non piacciono le favole politicamente scorrette? Da Shrek in poi, sono diventate davvero un genere a sé stante… Ecco, immaginate un bel castle defense cucinato in questa salsa e avrete l’idea sommaria di cosa sia questo Catcha Prince. Che è un gioco abbastanza diverso dal solito, almeno nel suo genere.

Anche se come sempre parlare di “storia” è quasi impossibile, diciamo che dietro al gioco c’è una trama decisamente epica: sette principi lottano contro il diavolo, e alla fine l’ultimo sopravvissuto riesce a sconfiggerlo. Hurrà. Peccato che il diavolo si sia lasciato dietro le sette principesse, tutte più o meno “mutate” in qualche maniera, e che queste ce l’abbiano a morte con il principe rimasto e lo vadano a cercare a casa, letteralmente. Lui ovviamente si chiude in una torre (alla sinistra dello schermo), per difendersi meglio dalle continue ondate di nemici (che entrano in campo da destra)… e chiama in suo aiuto alcuni eroi, più o meno presi in prestito dal fantasy in circolazione.

Abbiamo l’arciere Robin Hood, che scaglia frecce. La maga Jeina, che lancia palle di fuoco. E il paladino Aragon che è adatto al combattimento corpo a corpo. Questi eroi vanno posizionati sul campo in maniera adatta, ognuno ad una certa distanza dalla torre: Aragon vicinissimo, Jeina a media distanza e Robin più lontano. Una volta posizionati, gli eroi andranno avanti a colpire per un certo tempo, e poi rientreranno al campo base. Qui ci sarà un tempo inerte di cool down e poi potranno ripartire, verso nuove avventure.

Per fortuna anche il principe si dà da fare: armato di arco e frecce, può colpire tutti i nemici presenti sullo schermo, a qualsiasi distanza ed altezza si trovino: ma deve anch’esso fare attenzione al tempo di “ricarica” del proprio arco. Per sopravvivere nel gioco occorre trovare una combinazione corretta tra azione del principe, controllato manualmente dal giocatore, e azione degli eroi, che sparano in automatico ma vanno posizionati sul campo.

I nemici arrivano in ondate, e tra una schiera e l’altra è possibile visitare il negozio per comprare  archi nuovi per il principe. Non è però possibile “curare” i danni al proprio castello, che vengono accumulati fino alla fine, rendendo ovviamente tutto più difficile. Dopo varie ondate entra in scena la principessa mutata di turno, cha fa da boss di fine livello, e si accompagna ad un altro congruo numero di cattivi di vario tipo.

Catcha Prince è decisamente divertente, e presente un gameplay un po’ diverso da quello classico del genere castle defense, mischiando in maniera originale l’azione diretta, vista in giochi come Monster Mayhem, ed il posizionamento strategico degli eroi presente in classici come Plants vs Zombies. La presentazione grafica è in stile retro e decisamente curata, con ambientazioni molto ben fatte, una buona varietà di mostri un po’ folli e animazioni gradevoli.

Eppure il gioco non è privo di limiti. Primo fa tutti il sistema di controllo degli eroi. Questi vanno presi e trascinati in campo, e una fascia trasparente vi indicherà la zona in cui possono essere disposti: però trascinarli è decisamente frustrante perchè spesso e volentieri sono necessari diversi tentativi per metterli dove si vuole. E quando il gioco si fa concitato (cioè, subito!) è molto facile subire danni anche gravi mentre si impreca con Robin Hood in mano.

Inoltre devo dire la verità: il livello di difficoltà di Catcha Prince è decisamente elevato, e abbastanza scostante. Già al livello di difficoltà minore non è per niente facile arrivare in fondo, e a quadri impossibili se ne alternano altri decisamente facili. Inoltre nel gioco non è nemmeno possibile salvare. Quindi quando si muore si perdono tutti i potenziamenti comprati e i livelli acquisiti dai propri eroi, e non si ricomincia dall’ultima principessa affrontata… ma dalla prima! Non si capisce bene quale sia il senso del negozio: riparare il castello non è possibile, mentre i potenziamenti per il principe sono terribilmente costosi rispetto al denaro che si guadagna in una singola ondata, e non abbastanza utili da cambiare le sorti della partita.

Nonostante questi grossi limiti Catcha Prince è un gioco promettente. C’è da sperare che lo sviluppatore intervenga con qualche necessaria “limatura”, che venga aggiunta la possibilità di salvare il gioco e che siano introdotti potenziamenti di diverso tipo. Ma la materia prima per fare un castle defense di buona qualità c’è: la grafica è bella, il background divertente e il gameplay è anche relativamente innovativo. Speriamo nel futuro.

Catcha Prince è disponibile su App Store a 0,79 €

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