
A partire dal 1° settembre 2025, il governo russo imporrà che tutti i nuovi iPhone e iPad venduti sul territorio nazionale includano preinstallata l’app di messaggistica MAX, sviluppata e gestita direttamente dallo Stato. Non solo: anche RuStore, lo store di app locale già integrato su diversi dispositivi Android, dovrà comparire obbligatoriamente sui device Apple.
La notizia, riportata da Reuters, rappresenta un ulteriore passo nella strategia del Cremlino per controllare la distribuzione digitale e limitare la dipendenza da servizi occidentali.
MAX non è una semplice app di messaggistica. Oltre alle funzioni classiche, presto sarà integrata con servizi governativi per l’accesso a documenti, pagamenti e pratiche burocratiche.
Proprio questa natura “ibrida” ha sollevato più di un sospetto: diversi osservatori e attivisti per i diritti digitali accusano l’app di fungere da strumento di sorveglianza statale. Le autorità hanno sempre smentito, ma i dubbi rimangono, soprattutto in un Paese che negli ultimi anni ha introdotto leggi sempre più restrittive sulla libertà online.
Non si parla solo di smartphone e tablet. Dal 1° gennaio 2026, anche le smart TV vendute in Russia dovranno includere preinstallata LIME HD TV, un’app che offre lo streaming gratuito dei canali televisivi statali. Una scelta che rafforza ulteriormente il peso dei media controllati dal governo nell’offerta tecnologica quotidiana.
La decisione arriva in un momento delicato. Solo poche settimane fa, la Russia ha imposto limitazioni alle chiamate su WhatsApp e Telegram, accusati di non aver collaborato a indagini legate a “casi di frode e terrorismo”.
Eppure, secondo Mediascope, proprio WhatsApp e Telegram restano i due servizi di messaggistica più usati nel Paese, con rispettivamente 97,3 milioni e 90,8 milioni di utenti attivi. A distanza siderale c’è VK Messenger, app statale che fino a poco tempo fa contava appena 17,9 milioni di utenti.
MAX, però, sta crescendo rapidamente: ha già raggiunto 18 milioni di iscritti e nelle scorse settimane si è parlato del primo arresto legato a un suo utilizzatore, ufficialmente per frode.
Per Apple la decisione complica ulteriormente la gestione del mercato russo. Dopo l’invasione dell’Ucraina, molte aziende tech occidentali hanno ridotto le proprie operazioni nel Paese, ma i prodotti Apple restano molto richiesti.
Accettare l’imposizione di app governative rischia però di scontrarsi con i principi di privacy e sicurezza che da sempre l’azienda rivendica come pilastri del proprio ecosistema. In più, per l’utente finale, la presenza di applicazioni obbligatorie potrebbe rappresentare un rischio concreto per la riservatezza dei dati personali.
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