Apple è stata citata in giudizio da un proprio azionista, Eric Tucker, con una class action proposta presso un tribunale californiano. Il motivo? Le funzionalità avanzate di Siri mostrate alla WWDC 2024 che non erano pronte affatto.
Nel mirino, oltre all’azienda, anche Tim Cook, l’ex CFO Luca Maestri e l’attuale CFO Kevan Parekh. L’accusa è pesante: violazione delle leggi federali sui titoli finanziari.
Secondo l’accusa, Apple avrebbe presentato al pubblico una Siri potenziata dall’AI senza avere una versione realmente funzionante, né la possibilità concreta di lanciarla entro il ciclo dell’iPhone 16.
Nel documento si legge che Apple “non aveva alcuna base ragionevole” per promettere quelle funzionalità, definite dalla stampa — in particolare da John Gruber su Daring Fireball — poco più di una demo fittizia.
Il ricorso fa riferimento anche alla pubblicità con Bella Ramsey, poi rimossa da Apple, come esempio di una campagna ingannevole verso consumatori e investitori.
A rafforzare la tesi c’è il dato più pesante: Apple ha perso il 13% in Borsa nella settimana successiva all’annuncio del rinvio delle funzionalità di Siri. Un danno diretto per gli azionisti.
Apple ha già confermato che le funzionalità AI promesse nel 2024 arriveranno nel corso del 2026, probabilmente con iOS 26.4.
Per ora, nessuna risposta ufficiale da parte dell’azienda sulla causa. Ma il malcontento degli investitori potrebbe aprire un nuovo fronte legale e di reputazione.
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