Apple ha ufficialmente inserito l’iPhone XS nella lista dei prodotti vintage.
Ma cosa significa realmente quando un prodotto Apple viene dichiarato vintage? E, soprattutto, cosa cambia per chi possiede ancora un iPhone XS nel 2025?
Lanciato a settembre del 2018 come successore diretto dell’iPhone X, l’iPhone XS venne accolto con entusiasmo ma anche con un pizzico di scetticismo. A primo impatto sembrava un aggiornamento minore: stesso design edge-to-edge, stessa fotocamera frontale TrueDepth per Face ID, stesso schermo OLED da 5,8 pollici. Eppure, sotto la scocca, qualcosa era cambiato.
Il processore A12 Bionic fu un netto passo avanti in termini di potenza e consumi energetici. Le fotocamere, pur mantenendo la doppia configurazione da 12 MP, migliorarono nella gestione della gamma dinamica e nelle condizioni di scarsa illuminazione. E poi c’era il supporto alla doppia SIM. Non dimentichiamoci nemmeno dell’iPhone XS Max, fratello maggiore con display da 6,5 pollici, già inserito da Apple tra i dispositivi vintage a novembre 2024.
Insomma, un aggiornamento sì incrementale, ma tutt’altro che trascurabile.
Cosa significa “vintage” secondo Apple?
Per Apple, un dispositivo diventa vintage quando sono passati almeno cinque anni da quando è stato ufficialmente ritirato dalla vendita. Nel caso dell’iPhone XS, ciò è avvenuto nel 2019, anche se per un po’ è rimasto disponibile tramite rivenditori autorizzati.
Con il passaggio alla lista vintage, i centri Apple e gli Apple Authorized Service Provider possono ancora offrire riparazioni, ma soltanto se i pezzi di ricambio sono ancora disponibili.
Tra due anni, nel 2027, l’iPhone XS entrerà nella categoria obsoleta, il che significa niente più assistenza ufficiale, nemmeno con pezzi di ricambio disponibili. Un addio più netto, senza possibilità di appello.
La notizia sull’iPhone XS arriva in compagnia di altri aggiornamenti nella lista dei dispositivi vintage e obsoleti. Apple ha infatti spostato l’iPad di quinta generazione nella lista dei prodotti obsoleti. Inoltre, ha aggiunto una nota piuttosto curiosa: i possessori del Mac mini 2018, già considerato vintage, dovrebbero verificare lo stato del servizio presso i centri autorizzati. Una mossa che fa storcere un po’ il naso, vista la relativa “giovinezza” di quel modello, ma che conferma quanto Apple stia cercando di mantenere coerenza nella propria strategia di assistenza.
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