Apple è pronta a rivoluzionare ancora una volta il mondo dei wearable, e lo farà puntando su due dei suoi dispositivi più iconici: AirPods e Apple Watch.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’azienda di Cupertino sta lavorando a nuove versioni di entrambi i prodotti dotate di fotocamere integrate, il cui lancio sarebbe previsto per il 2027.
Non si tratta solo di un’evoluzione estetica o tecnica, ma dell’introduzione di nuove funzionalità intelligenti basate sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di creare un ecosistema ancora più interattivo e sensoriale, pronto a dialogare con dispositivi come Vision Pro e con l’intero mondo di Apple Intelligence.
Apple avrebbe già avviato lo sviluppo di chip appositi per questi nuovi dispositivi:
- “Nevis” è il chip progettato per l’Apple Watch con fotocamera.
- “Glennie” sarà invece il cuore della futura generazione di AirPods con sensori visivi.
Entrambi i chip dovrebbero essere pronti entro il 2027, e se la produzione partirà nei primi mesi dell’anno, è plausibile un lancio già nel corso di quello stesso anno.
Le indiscrezioni non sono del tutto nuove: già nel 2024 l’analista Ming-Chi Kuo aveva parlato dell’intenzione di Apple di integrare telecamere a infrarossi negli AirPods, per migliorare l’esperienza audio spaziale con Vision Pro e con i futuri dispositivi immersivi di Apple.
Ma c’è di più: i sensori visivi potrebbero essere utilizzati per rilevare i movimenti delle mani e abilitare gesture nell’aria, portando l’interazione con Siri e con le app a un livello mai visto prima.
Inoltre, secondo Mark Gurman, Apple potrebbe sfruttare le fotocamere per alimentare in tempo reale i suoi sistemi di AI on-device, permettendo agli auricolari di “vedere” e interpretare l’ambiente circostante.
Per quanto riguarda l’Apple Watch, si parla di una fotocamera posizionata direttamente nell’area dello schermo, oppure – nel caso della futura versione Ultra – di una fotocamera integrata vicino alla Digital Crown.
L’obiettivo non è certo quello di scattare foto o fare videochiamate FaceTime (almeno non per ora), ma di fornire input visivi all’intelligenza artificiale integrata, abilitando funzionalità come:
- Riconoscimento ambientale
- Navigazione più precisa e contestuale
- Identificazione di oggetti e testi
- Interazioni intelligenti con elementi visivi
Apple guarda anche oltre l’M3 Ultra e si prepara a rivoluzionare il proprio ecosistema con una nuova generazione di chip progettati non solo per i futuri Mac, ma anche per server AI e i già citati dispositivi indossabili come AirPods, Apple Watch e occhiali smart.
I prossimi chip Apple Silicon destinati al MacBook, iMac e Mac Studio avranno nomi in codice decisamente esotici:
- Komodo: è il nome interno del futuro chip M6, previsto dopo la generazione M5 attesa entro fine 2025.
- Borneo: sarà il successore dell’M6, presumibilmente il M7, atteso entro il 2027.
Questi chip promettono miglioramenti significativi in termini di performance e capacità AI, integrando componenti pensate per gestire nativamente le funzioni avanzate di Apple Intelligence, come il nuovo Siri, la generazione di contenuti e il riconoscimento visivo.
Per supportare l’elaborazione in cloud delle richieste AI, Apple ha avviato anche il progetto Sotra, un chip che sarà destinato esclusivamente all’uso su server interni.
Ma è con Baltra, un altro progetto top secret, che Cupertino punta davvero in alto: questi chip sono progettati specificamente per l’intelligenza artificiale, e saranno utilizzati nei data center Apple per processare le richieste di Apple Intelligence in modo più sicuro, efficiente e soprattutto… senza dover dipendere da hardware di terze parti.
I primi chip Baltra arriveranno entro il 2027, e saranno disponibili in configurazioni con il doppio, il quadruplo e persino otto volte il numero di CPU e GPU presenti sull’attuale M3 Ultra. Un salto quantico che potrebbe mettere Apple alla pari – o forse avanti – rispetto a concorrenti come NVIDIA e AMD nel settore server.
Apple sta definendo i contorni di un futuro in cui i dispositivi non si limiteranno a rispondere a comandi vocali o touch, ma sapranno interpretare il mondo attorno a noi. La vera sfida sarà proprio questa: integrare fotocamere nei wearable senza trasformarli in strumenti invasivi o percepiti come tali. Ma conoscendo Apple, possiamo aspettarci soluzioni raffinate, che coniughino hardware, software e sicurezza come solo lei sa fare.
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