CarPlay serve davvero sulla Tesla?

Dopo 8 mesi su una Tesla, ecco cosa ne penso della mancanza di CarPlay.

tesla o carplay

Sulle piattaforme social, sui forum specializzati e negli articoli di settore si parla spesso di una delle gravi “mancanze” (attenzione alle virgolette) delle Tesla: Apple CarPlay. Ma è davvero così?

Personalmente uso iPhone dal 2007 e ho una Tesla MY da fine marzo. Ho sentito la mancanza di CarPlay?

Partiamo con ordine.

In questo articolo non voglio parlare della Tesla, dei suoi pregi (tantissimi) o dei suoi difetti (pochi, davvero pochi), ma vorrei soffermarmi su un aspetto criticato da alcuni, vale a dire la mancanza di CarPlay (e Android Auto) sulle auto di Elon Musk.

Tesla ha il suo sistema operativo

Fin dalla presentazione della prima Tesla, Elon Musk fu abbastanza chiaro: l’azienda aveva sviluppato un proprio sistema operativo e non aveva intenzione di aprirsi a software terzi. In effetti, il sistema operativo Tesla, basato su Linux, è in grado di gestire in maniera avanzata tutto quello che riguarda il veicolo, dall’infotainment alle impostazioni di guida.

Una delle cose più interessanti di questo approccio è che Tesla non deve aspettare altri per poter fornire aggiornamenti, nuove app o nuovi giochi interni (sì, per chi non lo sapesse sulla Tesla ci sono anche diversi giochi, oltre al supporto per i controller Bluetooth). Basti pensare che in 8 mesi, l’azienda ha rilasciato diversi aggiornamenti, alcuni dei quali hanno portato nuove funzioni che non esistevano al momento dell’acquisto.

Insomma, sembra quasi di avere un iPhone che con i vari update acquisisce nuove funzionalità. E la strategia di Tesla ricorda un po’ quella di Apple, che da anni lavora per essere del tutto indipendente da aziende terze anche per quanto riguarda l’hardware.

Dal grande schermo della Tesla puoi fare praticamente tutto: gestire il clima, visualizzare le mappe (Google Maps, anche satellitare), controllare la strada, le altre auto e gli ostacoli in 3D e gestire tutta la parte di intrattenimento.

Ad oggi, la piattaforma Tesla consente di utilizzare svariate app e giochi, come Apple Music, Spotify, TuneIn Radio, Netflix, YouTube, Disney+, Cuphead, giochi di auto, lavagna digitale, karaoke e tanti altri. E sulle Model S e X puoi anche installare Steam e giocare a Cyberpunk, ovviamente da fermi!

Il sistema di infotainment di Tesla è senza dubbio all’avanguardia, offrendo un’esperienza utente intuitiva e molteplici funzionalità integrate direttamente nel display touchscreen. Tuttavia, confrontandolo con CarPlay, emergono alcune aree che potrebbero essere migliorate.

CarPlay

carplay ios 15

Quando mi sono avvicinato al mondo Tesla, dopo anni di utilizzo di CarPlay, la mancanza della piattaforma Apple mi spaventava un po’.

CarPlay replica infatti alcune delle principali funzioni degli iPhone sullo schermo delle auto compatibili. Puoi gestire al meglio telefonate, app di navigazione, app musicali e altro ancora, con una perfetta integrazione per l’ascolto dei messaggi audio o per utilizzare i comandi vocali di Siri.

Una delle principali differenze risiede nell’integrazione delle app di terze parti. Mentre CarPlay offre un’ampia varietà di app compatibili, consentendo agli utenti di accedere comodamente a servizi come Waze, e altre app utili durante la guida, il sistema di Tesla si basa principalmente sulle proprie app interne. L’arrivo – si spera – di altre applicazioni esterne potrebbe arricchire significativamente l’esperienza di infotainment di Tesla.

Insomma, per un utente iPhone, CarPlay è fantastico.

E sulla Tesla?

Come detto prima, CarPlay non esiste sulla Tesla ed Elon Musk ha più volte ribadito che non arriverà mai. Online si trova qualche hack più o meno funzionante, ma non ho mai sentito l’esigenza di provarlo. Anzi.

A conti fatti, il sistema operativo della Tesla ricorda molto un prodotto Apple, anche nell’interfaccia. Le app telefono e contatti sono molto simili, si possono anche gestire i messaggi (non WhatsApp e simili) e l’integrazione con l’iPhone funziona davvero bene.

Ad esempio, possiamo cercare un indirizzo su Apple Maps e inviarlo alla Tesla per avviare automaticamente le indicazioni stradali sull’auto. Il telefono fa anche da chiave digitale della vettura e può essere utilizzato da remoto per controllare le telecamere, attivare il clima, aprire il baule e non solo. Tra l’altro, con gli ultimi update di Tesla, c’è anche il supporto per le scorciatorie dell’app Comandi che consente di velocizzare le operazioni più frequenti. Poter dire all’Apple Watch “Siri, apri baule Tesla” quando hai le buste della spesa nelle mani può tornare utile in diverse occasioni. Ma questo, ovviamente, è solo un esempio.

Dopo 8 mesi di utilizzo, posso dire che l’approccio di Tesla in stile Apple mi piace. Minimal e funzionale, ma soprattutto perfetta integrazione tra hardware e software.

Certo, qualcosa mi manca. Ad esempio Waze e le indicazioni su autovelox e incidenti in tempo reale (Google Maps su Tesla dà le indicazioni sul traffico in tempo reale, non altro), ma anche l’assenza di un assistente virtuale avanzato come Siri che, con tutti i suoi limiti, lavora comunque meglio di quello Tesla. Ad esempio, non posso chiedere al volo che tempo fa in un determinato luogo che magari sto raggiungendo in quel momento.

Anche l’ascolto dei memo vocali tramite WhatsApp non è gestito benissimo, perché non essendoci (per ora) un’app ufficiale della piattaforma su Tesla, per ascoltare un vocale bisogna cambiare fonte audio e scegliere quella del Bluetooth.

Si tratta però di piccolezze, perché nel 99% dei casi la piattaforma Tesla fa tutto alla meraviglia e nemmeno un utente iPhone dal 2007 sente la mancanza di CarPlay.

Di certo, l’apertura a un ecosistema di app più ampio, una maggiore integrazione multi-dispositivo e una personalizzazione più approfondita potrebbero arricchire ulteriormente l’esperienza di guida offerta dal sistema di infotainment di Tesla, portandola verso la perfezione desiderata.

Uno dei punti di forza del sistema Tesla è la sua versatilità. Offre un’ampia gamma di funzioni integrate direttamente nel veicolo, dalla navigazione avanzata alla gestione delle impostazioni del veicolo stesso. CarPlay, sebbene offra una connettività mirata con gli smartphone Apple, spesso si limita a riflettere le funzionalità del telefono sull’auto, senza approfittare appieno delle potenzialità e delle caratteristiche specifiche dell’auto.

Come accennato prima, l’approccio di Tesla al sistema di infotainment è poi incentrato sull’aggiornamento continuo e sull’implementazione di nuove funzionalità. Il sistema si aggiorna costantemente, offrendo agli utenti nuove opzioni e miglioramenti nel tempo. Questo approccio consente agli utenti Tesla di beneficiare costantemente delle ultime tecnologie e funzionalità, rendendo l’esperienza di guida sempre all’avanguardia anche su auto acquistate qualche anno fa.

Inoltre, il sistema di infotainment di Tesla si integra perfettamente con l’ecosistema più ampio dell’azienda, incluso il suo software di guida autonoma e i servizi di connettività avanzata. Ciò consente un’esperienza più completa e senza interruzioni per gli utenti, poiché tutto è progettato per lavorare in armonia.

In conclusione, mentre CarPlay rappresenta una soluzione valida per l’integrazione con gli smartphone Apple, il sistema di infotainment di Tesla va oltre, offrendo un’esperienza più completa, versatile e integrata con l’auto stessa. L’innovazione continua e l’integrazione totale con l’auto stanno ridefinendo il concetto di infotainment automobilistico, tanto che altre aziende come GM vorrebbero tentare soluzioni simili.

Ma non sarà facile.

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