Apple potrebbe raggiungere mille miliardi di dollari di entrate annuali nel 2030 con una continua espansione delle sue attività, grazie ad acquisizioni e investimenti in campi come banche, ricerca, salute ed Apple Car.

Secondo Scott Galloway, professore della New York University, questo traguardo sarà raggiunto tra meno di 10 anni. Già nel 2021, Apple ha raggiunto i 366 miliardi di dollari di entrate, poco più di un terzo del traguardo dei mille miliardi. Tuttavia, Amazon e Walmart registrano numeri maggiori, rispettivamente con 470 e 559 miliardi di dollari di entrate annuali.
Per raggiungere i 1.000 miliardi di dollari di entrate nel 2030, Apple dovrà però fare alcuni investimenti ed entrare prepotentemente in nuove aree di business. Per espandersi, l’azienda ha bisogno di capitale da investire soprattutto in ricerca e sviluppo, ma su questo Apple non ha mai avuto particolari problemi. A questo, si aggiunge il fatto che l’azienda potrebbe utilizzare le sue azioni come valuta per effettuare nuove acquisizioni strategiche nei prossimi anni.
Secondo Galloway, il primo punto su cui Apple deve investire è il consumer banking, visto che l’azienda ha sia il capitale che la fiducia richiesta dai clienti quando scelgono una nuova banca, senza dimenticare le già presenti attività Apple Pay e Apple Card. Ipoteticamente, Apple potrebbe offrire un primo account Apple Cash, oltre ad altre funzionalità standard legate alle attività bancarie, prima di espandersi in prestiti, investimenti e mutui.
Poiché le grandi banche statunitensi gestiscono circa 35 miliardi di dollari di entrate annue lato consumer, il professore pensa che una Apple Bank potrebbe diventare un business da 75 miliardi di dollari entro il 2030.
Anche la ricerca online è un percorso interessante, che inizierebbe con Apple che perde gli introiti che arrivano annualmente da Google per avere il relativo motore di ricerca come predefinito su Safari. Tuttavia, questo sarebbe uno “sblocco strategico“, poiché Galloway ritiene che mantenere le ricerche all’interno dell’ecosistema Apple e i risultati integrati con contatti, calendari e altre informazioni sugli utenti potrebbero rendere l’azienda ancora più redditizia. Con questa mossa coraggiosa, si stima che Apple gestirà altri 50 miliardi di dollari di entrate entro il 2030.
Per quanto riguarda la salute, altro settore in cui l’azienda è presente da tempo, Galloway ipotizza che Apple potrebbe attivare servizi sanitari e potrebbe guadagnare 17 miliardi di dollari all’anno trasformandosi in “fornitore sanitario integrato e predefinito su iPhone“. Tradotto in termini pratici, significherebbe che Apple consegnerà qualsiasi articolo sanitario legato al proprio ecosistema direttamente a casa dell’utente. Tra servizi e consegne di prodotti sanitari, le entrate annuali potrebbero arrivare a 75 miliardi di dollari.
Lato fitness, Galloway suggerisce ad Apple di spendere 10 miliardi di dollari per acquisire Peleton e trasformarsi anche in negozio per la vendita diretta di prodotti legati alle attività fisiche. Entrate previste? 20 miliardi di dollari entro il 2030.
Un’altra opportunità di guadagno è legata al settore della domotica, dove Apple è già presente con la piattaforma HomeKit. Anche in questo caso, iniziando a vendere prodotti hardware legati alla casa smart, si prevedono entrate per 20 miliardi di dollari all’anno.
Arriviamo poi alla Apple Car, con Apple che diventerebbe concorrente diretta di Tesla e altre aziende automobilistiche. Su questo punto Galloway ha pochi dubbi e ritiene che la prima auto elettrica a guida autonoma di Apple arriverà poco prima del 2030, portando ad Apple circa 50 miliardi di dollari di entrate all’anno.
Anche i servizi educativi e quelli legati ai documenti digitali potrebbero aggiungere altri 10 miliardi di dollari di entrate entro il 2030. Poi ci sono le operazioni business-to-business come l’elaborazione dei pagamenti, grazie alla già annunciata funzione “Tap to Pay” che consente di ricevere i pagamenti direttamente su iPhone.
Infine, ci sono i 10 miliardi di dollari di Apple che vuole spendere per le infrastrutture, in particolare con i propri data center che consentiranno all’azienda di allontanarsi da Google e Amazon Web Services. Nell’ambito del B2B, Galloway afferma che potrebbe diventare un segmento da 50 miliardi di dollari entro otto anni.
Cosa ne pensate?