Lo spyware Peagus ha colpito gli iPhone dei dipendenti del Dipartimento di Stato americano

Anche i dipendenti dello US State Department sono stati colpiti dallo spyware Pegasus di NSO Group.

Come riporta Reuters, Apple ha informato alcuni dipendenti del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che i loro iPhone sono stati l’obiettivo dello strumento di hacking creato da NSO Group.

apple dipartimento di stato

Di recente, Apple ha citato in giudizio NSO Group per la realizzazione dello spyware Pegasus, in grado di compromettere la sicurezza di smartphone iOS e Android e di controllare diverse informazioni degli ignari proprietari. L’azienda ha anche iniziato a informare tutte le persone vittime di attacchi da parte degli strumenti realizzati da NSO Group e utilizzati da diversi enti governativi in tutto il mondo.

In queste ore, Apple ha informato anche alcuni dipendenti del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sul fatto che i loro iPhone sono stati attaccati proprio tramite Pegasus. Le persone colpite sarebbero almeno nove, ma al momento non si sa chi sia stato il mandante. In particolare, gli attacchi sono avvenuti negli ultimi mesi e hanno colpito funzionari statunitensi con sede in Uganda o che si occupavano di questioni riguardanti l’Africa orientale. Questo fa pensare che il tool NSO Group sia stato acquistato proprio dagli enti governativi dell’Uganda.

La vicenda segna il più grande attacco contro funzionari statunitensi effettuato tramite gli strumenti di NSO Group. Un portavoce dell’azienda israeliana ha detto che NSO sta già indagando sulla questione e che, se tutto fosse confermato, terminerà di supportare il cliente incriminato in modo permanente e avvierà anche azioni legali. Inoltre, NSO collaborerà con le autorità governative statunitensi per fare luce sulla questione.

Lo spyware Pegasus utilizza exploit zero-day di iMessage per creare spyware sia per iPhone che per smartphone Android, consentendo agli utenti di leggere messaggi di testo ed e-mail, monitorare contatti e chiamate, tenere traccia delle posizioni, raccogliere password e persino accendere il microfono dello smartphone per registrare le conversazioni.

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