Apple e sicurezza: Android ha 47 volte i malware di iOS

Tra malware, proposte di sideloading e privacy, ecco il report di Apple dedicato alla sicurezza dei dispositivi mobile.

Apple ha pubblicato un nuovo documento dedicato alla sicurezza che mostra diversi dati su come i malware impattano sui dispositivi mobile nella vita di tutti i giorni.

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Con le crescenti pressioni di aziende private e governi per consentire il sideloading su iOS con l’apertura agli app store di terze parti, Apple ha pubblicato un documento ricco di informazioni sulla sicurezza dei dispositivi mobile. Nel report si legge che gli smartphone Android hanno dalle 15 alle 47 volte più malware rispetto agli iPhone, a dimostrazione del fatto che l’apertura a store di terze parti non è sempre la strada migliore da percorrere se si parla di sicurezza.

Con questi dati, Apple mira a convincere i governi degli Stati Uniti e di vari paesi europei a non portare avanti alcuna riforma che obblighi l’azienda ad aprire iOS ad app store e sistemi di pagamento di terze parti. Le 28 pagine del documento coprono diversi argomenti:

  • L’attuale panorama delle minacce mobile
  • Un’istantanea sui malware mobile che hanno un impatto reale sui dispositivi degli utenti
  • In che modo i malware mobile accedono ai dispositivi
  • I rischi di un’apertura dell’ecosistema iOS
  • Il meccanismo limitato per distribuire app al di fuori dell’App Store
  • L’impatto del sidloading su iOS
  • Sideloading e utenti iOS
  • Guida dagli esperti di sicurezza

All’inizio del documento, Apple ribadisce che l’apertura di iOS al sideloading “paralizzerebbe la privacy e le protezioni che hanno reso iPhone così sicuro ed esporrebbe gli utenti a gravi rischi per la sicurezza“. La prima pagina mette in evidenza anche i rapporti di Nokia del 2019 e del 2020, che hanno mostrato come i malware su Android (che supporta il sideloading) siano nettamente di più rispetto a quelli su iPhone. Apple chiude la sua introduzione dicendo che “il malware mobile danneggia consumatori, aziende, sviluppatori e inserzionisti“.

Apple afferma poi che anche gli utenti che non vogliono eseguire il sideload delle app potrebbero essere a rischio se iOS fosse costretto ad aprire il suo ecosistema. Gli utenti potrebbero inoltre non avere altra scelta che trovare alternative esterne ad un’app di cui hanno bisogno per connettersi con familiari e amici perché quell’app non è disponibile sull’App Store. Ad esempio, se fosse consentito il sideload, alcune aziende potrebbero scegliere di distribuire le proprie app esclusivamente al di fuori dell’App Store. Un’altra preoccupazione che Apple solleva è quella relativa ai malintenzionati che imiterebbero l’App Store o userebbero degli omaggi per incoraggiare il sideloading delle app truffa.

I criminali informatici possono indurre gli utenti a trasferire le app in sideload imitando l’aspetto dell’App Store o pubblicizzando l’accesso gratuito o esteso a servizi o funzionalità esclusive.

Il nuovo rapporto di Apple menziona anche recenti trojan Android come Banker.BR, TeaBot e BlackRock, l’ultimo dei quali ruba le credenziali di accesso da 450 servizi online e si spaccia per la popolare app Clubhouse.

Apple ritiene che “il sideloading renderebbe più semplice ed economico eseguire molti attacchi che sono attualmente difficili e costosi da eseguire su iOS” e aprirebbe una porta per danneggiare utenti, aziende, sviluppatori e inserzionisti.

In chiusura, Apple cita diversi studi di Norton per sostenere la propria posizione.

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