L’Australia vuole rendere libero Apple Pay su iPhone

Il parlamento australiano vorrebbe obbligare Apple ad aprire il suo sistema di pagamento mobile anche a sistemi di terze parti.

Apple ha risposto alle domande del parlamento australiano sulle modalità di accesso al chip NFC presente su iPhone per le aziende di terze parti.

apple pay

Il confronto di oggi fa parte di un’indagine su larga scala che coinvolge i pagamenti mobile e Apple Pay in particolare, visto che l’antitrust australiano accusa l’azienda di Cupertino di soffocare l’innovazione limitando l’accesso alle sue tecnologie di pagamento contactless.

L’idea del parlamento australiano è quello di obbligare Apple ad aprire i propri sistemi di pagamento anche ad aziende concorrenti di terze parti. Al momento, infatti, il chip NFC dell’iPhone può essere utilizzato solo per i pagamenti tramite Apple Pay e non per sfruttare altre piattaforme.

In risposta a queste accuse, Apple ha spiegato che “fornisce alle banche l’accesso alle funzionalità NFC sui dispositivi Apple tramite Apple Pay, che è di fatto disponibile per tutte le banche australiane a condizioni eque e non discriminatorie“:

Apple ha sviluppato un’architettura tecnica che comprende componenti hardware e software e API che le banche possono utilizzare per facilitare i pagamenti contactless con le proprie carte e applicazioni di mobile banking.

Apple ha scelto di chiamare questa architettura Apple Pay perché: (a) i commercianti hanno bisogno di un modo semplice per comunicare la loro accettazione del servizio ai consumatori sia in negozio che online, (b) Apple desiderava facilitare al consumatore la scelta del metodo di pagamento/banca fornendo un un’esperienza coerente e semplice, e (c) ha permesso ad Apple di commercializzare il servizio ai consumatori senza dover privilegiare una banca rispetto a un’altra.

Inoltre, Apple ha citato la sicurezza come uno dei motivi per cui l’NFC dell’iPhone non supporta alternative ad “Apple Pay”, spiegando che il sistema utilizzato da Google è meno sicuro e offre un’esperienza utente peggiore.

Host Card Emulation (HCE) utilizzata da Google  è un’implementazione meno sicura, che è stata adottata da Android. Apple non ha implementato HCE perché ciò porterebbe a una minore sicurezza sui dispositivi Apple. Google probabilmente ha selezionato questa implementazione perché il software Android viene utilizzato in una varietà di dispositivi hardware offerti da molte aziende diverse da Google e quindi ha dovuto selezionare una soluzione incentrata sul software, anche se è meno sicura di un’implementazione basata su elementi anche hardware.

Apple, che offre una stretta integrazione tra il sistema operativo e il proprio hardware, è in grado di offrire una soluzione completamente integrata che è superiore all’approccio di Android.

In risposta, Google ha negato l’accusa di aver scelto un compromesso sulla sicurezza per l’implementazione del sistema HCE.

La commissione parlamentare australiana sta ancora valutando le argomentazioni presentate per decidere poi cosa fare in merito.

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