App tracking, rifiutare è solo una scelta di principio?

La maggior parte delle persone rifiuta il tracciamento pubblicitario, ma è davvero un bene per l'esperienza utente?

Negli ultimi giorni sta tenendo banco la discussione sulla funzione di trasparenza del tracciamento introdotta da Apple con iOS 14.5, che consente agli utenti di scegliere di non essere tracciati per fini pubblicitari.

facebook att

L’App Tracking Transparency obbliga gli sviluppatori a chiedere e ricevere il permesso del singolo utente per il monitoraggio pubblicitario sulle nuove app e sui nuovi aggiornamenti inviati su App Store. A partire da iOS 14.5, quando un’app deve accedere all’IDFA, vedrai un messaggio con le opzioni per consentire o meno il tracciamento. Se non dai il consenso, quella specifica app non potrà accedere all’IDFA e proporre quindi annunci personalizzati.

L’importanza della pubblicità

Molte cose sul web sono ripagate dagli annunci, che si tratti di servizi gratuiti come Gmail o di siti come iPhoneItalia.com. Malgrado questo, se si chiede alle persone se sarebbero disposte a pagare una piccola somma mensile per utilizzare un servizio online o leggere le news di un portale tematico, in tanti risponderebbero di sì, “cosa vuoi che siano 2 o 3 euro al mese?“.

Tuttavia, ad uno sguardo più attento, ci accorgiamo che questa è una piccola leggenda metropolitana. Le persone non hanno idea di quanti servizi online o siti web utilizzano regolarmente, fino a quando non controllano la cronologia di navigazione. A quel punto, diventa chiaro che tutti quei piccoli pagamenti mensili ammonterebbero a centinaia di euro al mese solo per i siti e i servizi che si usano più frequentemente.

Quindi sì, le pubblicità sono un male necessario per usufruire di un Web gratuito. E sì, gli annunci personalizzati generano maggiori entrate.

Gli annunci personalizzati

Fino ad oggi, la maggior parte degli utenti ha sempre visto annunci che avevano una certa rilevanza per loro, a differenza delle pubblicità del tutto casuali. Personalmente, se proprio devo sorbirmi una pubblicità, preferisco vedere quella del nuovo iPhone piuttosto che quella di un rossetto appena lanciato sul mercato.

Ovviamente, i sistemi pubblicitari personalizzati sono tutt’altro che perfetti. Molto spesso mostrano annunci di prodotti che non acquisteremo mai, o che magari abbiamo già acquistato di recente. In generale, però, se proprio devi guardare le pubblicità, in pochi preferirebbero annunci casuali ad annunci più o meno interessanti per loro.

Tra l’altro, almeno su iOS, gli inserzionisti ci conoscono solo in modo anonimo, ad esempio come utente iPhone 34544BGE-67DA-4G81-91DC-4558FXCC81162, vale a dire il codice IDFA. Se visiti un sito Web, l’app che sfrutta una particolare piattaforma pubblicitaria saprà che l’utente 34544BGE-67DA-4G81-91DC-4558FXCC81162 è stato su “Calcio.it” e mostrerà quindi pubblicità sportive.

Questi annunci valgono molto di più per gli sviluppatori di app e gli editori web rispetto a quelli casuali, per cui vincono tutti: l’utente che vedono pubblicità interessanti per lui (salve qualche errore), e chi sul web ci lavora.

Fin qui tutto OK. Sono a favore degli annunci personalizzati e li sto attivando in tutte le app che mi fanno la richiesta. Preferisco pubblicità personalizzate a pubblicità casuali, e di certo non dirò mai di voler pagare 2€ al mese moltiplicati per i 15-20 servizi e siti web che utilizzo e consulto più spesso.

Ci sono poi app come Facebook che, per convincermi ad accettare il tracciamento, mentono. Minacciano di trasformarsi in servizi a pagamento e parlano di pubblicità personalizzate come un modo per aiutare le piccole aziende. Un piccolo ricatto con una piccola bugia, perché Facebook non si trasformerà mai in servizio a pagamento e perché il maggior interesse è quello di guadagnare, non certo aiutare le altre imprese.

Quindi, sì sto accettando gli annunci personalizzati in tutte le app, tranne Facebook. E voi?

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