Tanto rumore per nulla. Alla fine, il Senato del North Dakota non ha approvato il disegno di legge che avrebbe obbligato Apple a consentire di scaricare app anche da store alternativi rispetto a quello ufficiale.
Il decreto era stato progettato per “livellare il campo di gioco” per gli sviluppatori di app nel North Dakota e proteggere i clienti da “tariffe devastanti e monopolistiche imposte dalle grandi aziende tecnologiche“, riferendosi alle commissioni che Apple e Google prendono dagli sviluppatori. Questa legge avrebbe impedito ad Apple di richiedere agli sviluppatori di utilizzare una piattaforma di distribuzione di applicazioni come modalità esclusiva di distribuzione di un prodotto digitale e avrebbe impedito all’azienda di richiedere l’utilizzo dei propri acquisti in-app come modalità esclusiva di accettazione del pagamento da un utente.
Apple si era espressa contro questa proposta affermando che “minaccia di distruggere l’iPhone come lo conosciamo oggi” visto che venivano richieste modifiche che avrebbero minato la privacy, la sicurezza e le prestazioni del dispositivo
Nella giornata di ieri, il senato del North Dakota ha votato contro la proposta che, tra le altre cose, era stata promossa da un lobbista legato ad Epic Games. Intanto, proposte simili sono state presentate in Arizona e Georgia.