L’Unione Europea ha pubblicato una sintesi del suo ricorso contro la sentenza che ha dato ragione ad Apple per le presunte tasse non pagate in Irlanda.
La Commissione europea aveva avviato questa indagine diversi anni fa, dichiarando alla fine che le agevolazioni fiscali offerte dall’Irlanda ad Apple erano illegali ai sensi delle norme UE sugli aiuti di Stato. In totale, nel 2016 la Commissione rilevò indebiti benefici fiscali a favore di Apple per un totale di 13 miliardi di euro, che l’azienda ha dovuto restituire alle casse irlandesi. Alcuni mesi fa, i giudici hanno però ribaltato questa decisione, affermando che la Commissione non era riuscita a dimostrare che ad Apple era stato concesso un vantaggio economico illecito, ricordando inoltre che l’accordo sulle aliquote tra Apple e l’Irlanda è stato firmato oltre venti anni fa, quando Apple era una società molto più piccola.
Nel nuovo ricorso presentato nei giorni scorsi, l’UE sostiene che i giudici hanno portato avanti un “ragionamento contraddittorio” per giungere alla decisione che le unità irlandesi di Apple non erano responsabili per questi pagamenti da parte della casa madre.
L’UE ritiene che il tribunale ha erroneamente confuso la mancanza di dipendenti Apple nelle due unità irlandesi con il livello di responsabilità dell’azienda per la proprietà intellettuale sulle vendite di iPhone e iPad in tutta Europa. I giudici non avrebbero valutato adeguatamente l’analisi dell’UE delle filiali irlandesi e avrebbero quindi mostrato un ragionamento contraddittorio rispetto alle loro conclusioni.
Nel ricorso si legge che le unità irlandesi di Apple hanno registrato gran parte dei profitti dalle vendite al di fuori delle America, per cui trattare separatamente la società madre dalle unità più piccole consente all’azienda di “avere una grande torta e mangiarla per ridurre la tassazione“.
Apple ha sempre sostenuto di aver seguito semplicemente la legge in ciascuno dei paesi in cui opera, ma storicamente ha spesso portato avanti misure complesse, e legali, per cercare di pagare meno tasse. Uno dei problemi è che solo le multinazionali di grandi dimensioni possono adottare questo tipo di tattiche di elusione fiscale.
Anche per questi motivi, nei prossimi mesi potrebbero esserci importanti riforme fiscali a livello globale.